Saltato il tracciamento sui contagi, ora il problema riguarda i certificati di guarigione da Covid necessari per il rilascio del Green pass. Come denunciano i medici di famiglia, ci sono situazioni di disparità tra chi viene trovato positivo attraverso il tampone antigenico e chi con quello molecolare registrato dalle strutture pubbliche. In quest'ultimo caso l'eventuale positività viene registrata e non risultano particolari problemi, mentre nel primo il rischio è di trovarsi davanti un percorso ad ostacoli.
"Capita spesso, oltre il 50% ma credo sia un dato sottostimato - dice all'ANSA Edoardo De Pau, vice presidente regionale dello Snami - che gli assistiti abbiano fatto il primo tampone antigenico, risultato positivo, che poi restino in attesa di quello molecolare e nel mentre si siano negativizzati ma il loro Green pass risulti bloccato nonostante il secondo test antigenico negativo. Caso a parte anche i pazienti a cui scade il certificato verde e che, avendo fatto le due dosi, sono in attesa del booster ma sono risultati positivi e quindi non possono fare la terza dose se non a distanza di 4 mesi dalla guarigione.
Tra tutti questi ci sono anche lavoratori che devono poter rientrare a lavoro". La scorsa settimana i medici e i pediatri di libera scelta hanno ricevuto una newsletter dalla Regione nella quale è scritto che possono rilasciare i certificati di guarigione solo tramite la piattaforma regionale e non tramite il sistema tessera sanitaria, Sts. "Ma serve che i tamponi antigenici e molecolari vengano equiparati attraverso un provvedimento da parte del governatore come è accaduto in altre regioni - osserva De Pau - noi capendo l'emergenza diamo la nostra disponibilità ma servono strumenti snelli e occorre che venga sbloccata la piattaforma".
NIENTE CODICE, "PROBLEMI TECNICI" - Dopo le segnalazioni ricevute da parte delle persone che si sono sottoposte al vaccino negli ultimi giorni e che hanno lamentato la mancata comunicazione dell'Authcode, il codice necessario per ottenere il Green Pass, l'assessorato regionale della Sanità fa sapere di avere sollecitato l'intervento di Poste Italiane, che gestisce la piattaforma tecnologica delle vaccinazioni anche per l'Isola, e della Struttura commissariale per l'emergenza.
"Da quanto emerso, alla base del mancato rilascio dei Green Pass, che ha coinvolto anche altre Regioni oltre alla Sardegna - fa sapere la Regione in una nota - risulta un problema tecnico sul sistema dell'Anagrafe nazionale vaccini (AVN) del Ministero della Salute. Attualmente, da Roma, è in corso un intervento straordinario per risolvere la criticità e i primi codici non ancora comunicati saranno trasmessi da subito".
POSTE, RITARDI NON DIPENDONO DA NOSTRO SISTEMA - Poste Italiane prende le distanze dai ritardi nel rilascio del Green pass e mancate comunicazioni dell'Authcode a seguito di vaccino, dopo la nota della Regione che parlava di una sollecitazione all'azienda che gestisce la piattaforma tecnologica delle vaccinazioni. Poste precisa, infatti, "di non essere in alcun modo responsabile delle cause che hanno determinato tali inconvenienti". "Come comunicato dalla Regione Sardegna - si legge ancora nella nota - il problema tecnico riscontrato riguarda situazioni non ascrivibili a eventuali problematiche della piattaforma informatica messa a disposizione da Poste Italiane la quale, infatti, gestisce esclusivamente i processi relativi alla pianificazione delle vaccinazioni e non interviene sulle autenticazioni e sull'invio dei codici di attivazione dei Green pass".