Anche gli studenti sardi in piazza contro le ultime decisioni del governo sull'esame di maturità. Ed è un no secco, con bandiere e striscioni, al ritorno degli scritti nella prova finale dopo tre anni di pandemia. "Bianchi bocciato, ora parliamo noi" e "Gli immaturi siete voi" sono i due messaggi simbolo della mobilitazione con decine di ragazzi, soprattutto dell'ultimo anno delle superiori, cominciata questa mattina in piazza Garibaldi a Cagliari.
"L'aggiunta degli scritti all'interno dell'esame di Stato è la prova evidente che siamo nelle mani di una classe dirigente che non ascolta gli studenti non li tutela", afferma Asia Piras, coordinatrice di Eureka-Rete degli Studenti Medi Cagliari. "Con questo decreto lo Stato non riconosce le gravi deficienze dell'istituzione scolastica, dovute a tre anni di pandemia. Da anni la struttura dell'esame di Stato continua a cambiare, il che non fa altro che aggiungere maggiore instabilità nelle vite degli studenti al termine del loro percorso scolastico. Chiediamo che si tenga conto delle difficoltà durante la pandemia e che si riesca a stabilire un esame di Stato consono alla qualità della vita esperita negli ultimi anni".
Studenti all'attacco: "Siamo qua perché siamo arrabbiati - spiega Jana Giacobbe, di Eureka - dopo due anni di Dad, due anni di abbandono scolastico, due anni di aumenti delle diagnosi di patologie mentali, due anni di didattica messa da parte e svolta in maniera inefficiente e classista: dopo questi due anni Bianchi ha deciso per noi. Non solo dobbiamo impedire questi esami, non dobbiamo permettere che un esame giudichi quello che è stato un lungo percorso di studi. Il covid non è un alibi: è l'aggravante di una situazione già marcia, ed oggi è il giorno in cui sradicheremo questa piaga dall'istruzione".
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