Sardegna

Ucraina: affari e investimenti russi anche in Sardegna

Da C.Smeralda a Forte Village sino a parentesi Tiscali e Saras

Redazione Ansa

di Roberta Celot e Stefano Ambu

Molta Russia anche in Sardegna. E ora bisogna capire se la guerra in Ucraina avrà conseguenze anche su affari e rapporti con l'Isola. La mappa dei grandi investimenti russi in Sardegna è dipinta di azzurro, come il colore del mare della Costa Smeralda, al nord, e di Santa Margherita di Pula, al sud. Ad Arzachena il magnate Alisher Usmanov è di casa. Nel vero senso della parola: il Comune gli ha conferito quattro anni fa la cittadinanza onoraria.

"Nelle sue proprietà - questa una delle motivazioni addotte allora dal sindaco Roberto Ragnedda - situate nel territorio comunale ospita regolarmente capi di Stato, mecenati, uomini d'affari e personalità che rivestono ruoli fondamentali nel campo dell'economia, della cultura e della politica a livello mondiale, portando Arzachena e le sue bellezze naturalistiche in primo piano sui media internazionali grazie al riscontro generato da ogni iniziativa o evento da lui organizzati. L'impatto economico diretto per il territorio e di promozione dell'immagine derivanti dalla sua presenza nel nostro paese meritano un concreto riconoscimento". Una delle sue proprietà più conosciute è il mega yacht Dilbar, il quarto più lungo del mondo con 156 metri. Il patrimonio stimato è di 22,6 miliardi di dollari. Nel 2020 ha donato mezzo milione di euro alla Regione per combattere il coronavirus. È presente nel territorio anche con la Fondazione Arte, scienza e sport Italia.

Altri russi che hanno scelto la Sardegna tra vacanze e affari sono i fratelli Musa e Mavlit Bazhaev. Ci sono i due imprenditori ceceni dietro il Progetto Esmeralda, società proprietaria del Forte Village di Santa Margherita di Pula, resort di lusso che nel 2020 scorso ha ospitato persino un Atp 250 di tennis. Ulteriori investimenti anche a Cagliari con Palazzo Doglio, hotel, ristoranti e boutique nel cuore del capoluogo sardo. Mai decollato invece il progetto di altri imprenditori russi per il rilancio dell'Hotel Mediterraneo di Cagliari: otto anni fa Vitaly Khomyakov, nuovo proprietario, era stato anche ricevuto in Comune. Ma l'hotel tra Bonaria e il mare di Su Siccu che un tempo ospitava la Juventus e le grandi squadre di serie A è sempre chiuso. Parentesi parzialmente russa, dopo la fusione con Aria, anche per Tiscali, società di telecomunicazioni fondata da Renato Soru. Ora, con il nuovo asset, i russi non ci sono più.

Da registrare, poi, l'uscita del colosso Rosneft dalla Saras, il gruppo petrolifero controllato dalla famiglia Moratti che ha la sua base operativa a Sarroch, nella città metropolitana di Cagliari. L'addio definitivo risale al gennaio 2017, quando Rosneft decise di vendere il proprio 12% restante nella compagnia di raffinazione sarda. Già nel 2015 Saras e Rosneft avevano abbandonato il piano di creazione di una joint venture nel trading, in scia alle sanzioni imposte alla Russia da Usa ed Europa in risposta all'intervento di Mosca in Crimea, all'epoca in territorio ucraino, del 2014. Saras aveva aperto a sorpresa nel 2013 il capitale a Rosneft e nell'aprile dello stesso anno nel consiglio della Saras era entrato anche Igor Ivanovich Sechin, il signore del petrolio e presidente di Rosneft, ritenuto tra i collaboratori più vicini a Vladimir Putin.
   

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