"Gli ulivi secolari possono diventare i protagonisti di un segmento di turismo, quello naturalistico e culturale, che può affiancare e completare l'offerta turistica della Sardegna". L'ha detto l'assessore dell'Ambiente Gianni Lampis durante la visita al sito naturalistico "Olivastri millenari" di Santu Baltolu a Luras.
All'interno del sito si trova infatti l'albero più vecchio d'Italia e uno dei più vecchi d'Europa, cioè l'ulivo conosciuto come il "Patriarca della natura", esemplare di circa 4000 anni e di enormi dimensioni (quasi 14 metri di altezza e circa 19 metri di circonferenza del tronco alla base) che è stato dichiarato, nel 2013 con decreto regionale, monumento naturale e rientra nella lista dei venti alberi secolari italiani da tutelare, e per il quale la Regione potrebbe chiedere il riconoscimento come patrimonio dell'Unesco.
Lampis ha parlato di "presidio identitario che rappresenta un'occasione di attrazione turistica per l'intero territorio". Ecco perché "la Regione ha deciso di stanziare 150mila euro a favore del Comune di Luras per la tutela e la valorizzazione dell'intero sito che lo ospita". E con le se stesse finalità, ha ricordato Lampis, "abbiamo stanziato 1 milione 210mila euro, che consentirà la copertura finanziaria degli interventi anche in altre aree di interesse naturalistico".
In particolare, dello stanziamento beneficeranno il Parco regionale di Tepilora, Roverella di Illorai, Muru Cubeddu a Nuraci, Texile ad Aritzo, Grotta San Giovanni a Domusnovas, Su Stampu de Su Turrunu a Seulo e Sadali, Scala di San Giorgio di Osini, crateri vulcanici del Mejlogu a Giave, Castagno di Bortigiadas, Sa Roda manna a Scano Montiferro.