Sardegna

Cisl, troppo bassa spesa per anziani in grandi comuni

Villa S. Pietro è al top con 991€/pro capite, Oristano 2,3

Redazione Ansa

Villa San Pietro è il comune che in Sardegna spende di più per interventi in favore degli anziani: oltre due milioni l'anno, pari a 991,85 euro per ogni residente. Al secondo posto della graduatoria regionale - stilata dalla fondazione "Openpolis" attraverso l'esame dei bilanci comunali del 2020 - si trova Villasalto con una spesa pro capite di 523,87 euro, al terzo Ittireddu (471,26 euro) seguito da Erula (401,59 euro) e Seui (351, 53 euro).
    Decisamente lontani i comuni capoluogo di provincia: Sassari per gli over 65 spende 40,51 euro pro capite, Cagliari supera di poco 20 euro, Olbia solamente 3,36 euro, ancora peggio Oristano (2, 30 euro). Tra i grossi centri nelle prime 30 posizioni della classifica regionale si trovano Iglesias (132,81 euro pro capite di spesa per anziani) e Sanluri (91,33 euro ). Cagliari si trova al di sopra della media nazionale (16,7 euro pro capite) per il sostegno agli anziani, ma è distante dai numeri delle grandi città raggiunti, invece, da Sassari. Trieste sostiene gli anziani con 104 euro pro capite, Milano (43,75 euro), Venezia (43,60 euro), Firenze 35,5 euro). Verso gli anziani non brilla la spesa di Roma (16,30 euro) e Genova (13,79 euro).
    La fascia delle persone che in Sardegna superano 65 anni d'età comprende oltre 397.000 residenti, il 25% della popolazione censita nel 2021. L'indice di vecchiaia dice che in Sardegna ci sono 231,5 anziani ogni cento giovani. "Questa situazione dovrebbe promuovere adeguate politiche demografiche, sociali ed occupative, perché - dice Alberto Farina, segretario generale della Federazione pensionati Cisl - tra loro collegate. Più aumenta lo spopolamento con la fuga dei giovani soprattutto dalle zone interne per mancanza di lavoro e maggiore dovrebbe diventare la spesa dei comuni per gli anziani. Se questo non avviene significa che la condizione degli over 65 si precarizza, cioè la qualità della vita della terza età peggiora".
    La spesa comunale per gli interventi destinati agli anziani comprende diverse voci: sgravi per cure mediche, rimborsi per quanti si prendono cura della persona non autosufficiente, le spese per strutture residenziali e presidi assistenziali a favore della mobilità, dell'integrazione sociale e delle attività di svolgimento della vita quotidiana.
    Nei primi trenta posti della graduatoria regionale si trovano solamente piccoli comuni, fatta eccezione per Sanluri e Iglesias. Più alto il numero degli anziani più cospicue le risorse da destinare loro. "Ma non sempre è così - dice Farina.
    -Emblematico il caso di Cagliari e Oristano. Nel capoluogo regionale più di un quarto della popolazione è over 65, ma la spesa pro capite destinata alle "penne bianche" supera di poco 20 euro. A Oristano gli anziani costituiscono il 27 % dei residenti, ma il comune ai servizi loro destinati assegna solo 2,30 euro pro capite. Molto dipende, dunque, dalla sensibilità degli amministratori locali verso la terza età, considerata un peso, mentre - conclude il segretario generale FNP Sardegna - potrebbe essere trasformata in una risorsa, utile anche per creare nuova occupazione. E' sempre più necessario che i sindaci concertino e concordino con le organizzazioni sindacali dei pensionati voci di spesa e risorse per le politiche della terza età".
   

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