"Siamo esterrefatti e senza parole. Dopo tre anni di denunce e proposte ci ritroviamo ancora a parlare di invasione di cavallette". Così il presidente della Coldiretti Nuoro-Ogliastra, Leonardo Salis, nel denunciare la nuova invasione di cavallette nel centro Sardegna. Sciami di milioni di cavallette stanno divorando i raccolti delle campagne della provincia di Nuoro: da Noragugume a Bolotana, e poi Illorai, Olzai, Teti, Sarule, Sedilo, fino alla confinante Barbagia di Nuoro, a Ottana, nella cui piana si trova probabilmente l'epicentro dell'invasione.
La proliferazione di queste locuste sta interessando 25mila ettari di terreni in Sardegna: il loro passaggio distrugge il raccolto di un intero campo, mandando in fumo mesi di lavoro e di investimenti, come fosse un incendio. Le cavallette essendo polifaghe - sottolinea la Coldiretti -colpiscono non solo le coltivazioni in campo, ma anche orti e giardini provocando una vera catastrofe biologica che sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende ma anche allevamenti che in pochi giorni vedono sparire il foraggio necessario per gli alimenti costringendoli ad ulteriori spese per l'acquisto del mangime.
"Le aziende agricole sono ormai disilluse e da quest'anno qualcuna ha dovuto anche modificare il proprio piano colturale cercando di limitare i danni perché sapevano che non sarebbe cambiato nulla - afferma Salis - Un paradosso nel 2022, con tutto quello che sta succedendo in cui emerge la necessità di produrre qui in Sardegna, costringere le aziende agricole a non farlo a causa delle cavallette. È davvero difficile trovare le parole e ci ritroviamo disarmati davanti ai nostri soci. Tra l'altro ad oggi non hanno ancora ricevuto un euro di indennizzo per i danni subiti".
"Dal 2019 chiediamo una programmazione per contrastare le locuste - ricorda il direttore di Coldiretti Nu-Og Alessandro Serra -. I metodi naturali sono quelli più efficaci come l'aratura dei campi e gli insetti antagonisti ed oggi ci può venire incontro anche l'agricoltura di precisione. Le cavallette trovano terreno fertile nei terreni incolti ma arrecano danno soprattutto a chi la terra la lavora. Siamo partiti da un territorio circoscritto che con il passare degli anni però si sta allargando sempre di più aumentando oltre che le perdite nei campi per allevatori e agricoltori anche le difficoltà per contrastarle".
TASK FORCE REGIONALE AL LAVORO - "Non c'è tempo da perdere. Siamo intervenuti individuando i focolai e garantendo alle aziende del territorio il necessario trattamento fitosanitario utilizzando prodotti in gran parte di tipo biologico". Così l'assessora all'Agricoltura della Regione Sardegna, Gabriella Murgia, che oggi a Ottana (Nuoro) ha seguito di persona il lavoro della task force impegnata nella lotta alle cavallette, con il commissario straordinario di Laore, Mimmo Solina.
"L'assessorato ha fatto un ulteriore sforzo - prosegue l'assessora Murgia - coinvolgendo anche l'Agenzia Forestas e il Corpo Forestale, con la consapevolezza che per accelerare le operazioni di disinfestazione e contenere i danni serve la massima collaborazione degli agricoltori e di tutte le parti interessate". La task force, coordinata dall'Agenzia Laore, è composta da uomini e mezzi propri, della Provincia e di alcune aziende private appositamente contrattualizzate. Le attività di verifica, ricerca e individuazione delle aree per realizzare la disinfestazione sono il frutto di una collaborazione tra Laore, le popolazioni interessate, compresi diversi allevatori, ed esperti dell'Università di Sassari.
COPAGRI A CAPIGRUPPO, INVASIONE FUORI CONTROLLO - L’invasione delle cavallette nel centro Sardegna è fuori controllo e le azioni messe in campo da Laore con la collaborazione della Provincia di Nuoro si sono rivelate inefficaci. E’ la denuncia di Copagri che ha scritto una nota indirizzata a tutti i capigruppo del Consiglio regionale e ai membri della commissione Attività produttive con l’invito a sollecitare la Giunta affinché siano superati i ritardi registrati nella predisposizione del piano di contrasto previsto dalla legge regionale numero 17. Tuttavia, spiega il presidente regionale Pietro Tandeddu, al di là del piano che si avvarrà della collaborazione dell’Università di Sassari, “ritardi notevoli si registrano nel percorso di istruttoria ed erogazione delle misure di ristoro dei danni subiti dai produttori”. Infatti, denuncia, “al momento nessun aiuto è stato erogato”.
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