"Mens sana in corpore migrantis" per capire meglio chi arriva da lontano. E gettare le basi per aiutarlo a costruirsi un futuro.
L'approccio non è materiale, rivolto quindi verso disagi come quelli provati durante il viaggio migratorio o nascenti dalla delusione per non trovare subito un lavoro, ma è una scoperta del mondo emotivo nel far incontrare il modo di vivere d'origine e quello della terra d'arrivo. Gli incontri con i migranti proseguiranno ancora a giugno. Poi il team di lavoro si concentrerà sull'analisi di tutte le informazioni raccolte e la stesura dei contenuti per il vademecum, un depliant cartaceo di facile fruizione e tradotto in diverse lingue da diffondere nel circuito dell'accoglienza (e non solo), la cui pubblicazione è attesa per la fine dell'anno.
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