Continua la mobilitazione nell'isola sul fronte della sanità con la nascita di un nuovo coordinamento costituito nei giorni scorsi a San Nicola (Ozieri). Gli attivisti chiedono la convocazione di un Consiglio regionale straordinario in cui esporre le loro rivendicazioni, come "i servizi garantiti dalla Costituzione: riapertura e rimodulazione dei reparti ospedalieri, il reintegro di medici specialisti, medici di medicina generale, guardie mediche e pediatri".
Ma ci sono problemi anche sul fronte della sanità animale: "Gli allevatori - spiegano i componenti del coordinamento - si trovano in grave difficoltà per le cure del proprio bestiame, sia per la mancata reperibilità dei veterinari del servizio pubblico e sono costretti a rivolgersi ai liberi professionisti e pagare parcelle che hanno costi proibitivi. Chiediamo ancora dei ristori per le aziende zootecniche che da mesi sono piegati dal caro prezzi".
La protesta si estende anche sul fronte dei trasporti, della viabilità e dell'energia: "Per gli autotrasportatori sardi, la situazione è diventata insopportabile a causa del caro carburanti e dell' aumento dei biglietti delle navi - aggiungono i componenti del comitato - Per non parlare delle condizioni critiche della viabilità in Sardegna con le strade che cadono a pezzi. Si metta mano inoltre ai costi dell'energia: è paradossale che la Sardegna da importante produttore, sia la principale vittima di questa speculazione. Con questi costi di produzione l'isola non sarà mai competitiva. Chiederemo conto ai nostri rappresentanti regionali dei fondi del Pnrr che devono essere usati per far rinascere questi settori prioritari della sanità e dell'economia".
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