Solo quattro regioni su 20 ancora sotto i livelli occupazionali pre-pandemia delle imprese, in Italia in un anno 533.930 addetti in più (+196.
Nel dettaglio la Sardegna presenta un +4,82% tra il primo trimestre 2021 e lo stesso periodo del 2022 passando da 372.279 addetti a 390.213, con 17.934 lavoratori in più. Cresce "solo" dello 0,2% invece la differenza tra l'ultimo semestre 2021 e il primo del 2022 (+807 lavoratori). Se si guarda all'anno precedente alla pandemia l'incremento è stato di 7.275 addetti (+1,9%).
"Dati occupazionali buoni, a livello annuale come a livello congiunturale, sia per l'Italia che per l'Umbria - afferma Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell'Umbria - Dimostrano la vitalità delle imprese e la mobilitazione per cogliere una fase di ripresa, trainata anche dalle prospettive del Pnrr. Ma prima di cantare vittoria sarà bene attendere i dati dei prossimi trimestri, perché l'inflazione all'8%, la disarticolazione di non poche filiere produttive e di servizi, la relativa scarsità di materie prime che non consente a molte imprese di lavorare a pieno regime - tutti fattori che si sono aggravati da marzo con la guerra in Ucraina - indubbiamente stanno pesando molto sulle prospettive di crescita. Servono decisioni coraggiose, come il taglio del cuneo fiscale sulle retribuzioni. Oltre ovviamente a un rispetto puntuale del timing del Pnrr".
Sardegna tra le prime 3 regioni per crescita occupazionale
Incremento dell'1,9% rispetto al 2019 e del 4,8 sul 2021