Classe 1946, settantasei anni. E il compleanno sarà sul palco a Riola Sardo (Oristano), domani sera.
Bennato ha iniziato da solo, come quando era ragazzino e faceva l'uomo banda. Jeans, maglietta, chitarra e batteria "a piede". È partito con Abbi dubbi, poi sono arrivate una dietro l'altra Sono solo canzonette, Il gatto e la volpe, Arrivano i buoni, Bravi ragazzi, La torre di Babele. E con lui sul palco è salita anche la band. Bennato in forma, canta e lascia spazio alla band in dilatatissime versioni ultra rock di Mangiafuoco e poi di A Napoli 55 è a musica, che, nelle divagazioni chitarristiche, finisce per diventare Another brick in the wall dei Pink Floyd.
Qualche pezzo dell'ultimo album, il pubblico applaude con rispetto. Ma Bennato sa che cosa vogliono quelli che sono davanti a lui. E allora eccolo, il rocker che per primo ha cantato in italiano la musica dei padri del rock'n' roll: da Meno che adesso non c'è Nerone a In prigione in prigione.
Passando per la autobiografica Rinnegato. Il pubblico canta il ritornello. E lui risponde: "Se non fossi un rinnegato non farei rock'n'roll". Il rock del Capitan Uncino la cantano praticamente tutti. Bennato chiamato due volte sul palco. E poi gran finale con Nisida.
Edoardo Bennato trascina Cagliari a suon di rock'n' roll
Compleanno in Sardegna domani al concerto di Riola