Sardegna

Sextortion ai danni di minorenni, sei casi in Sardegna

In aumento estorsioni dopo scambio di foto e video via chat

Redazione Ansa

Sono sei i casi di sextortion, i ricatti sessuali nati dallo scambio via chat di foto e video, denunciati in Sardegna che vedono vittime minorenni. Il compartimento della Polizia postale ha già individuato e denunciato i responsabili. Il fenomeno, inizialmente riservato solo agli adulti, è in crescita in tutta Italia e vede protagonisti i minori, 100 casi dall'inizio dell'anno. Da qui la decisione di diffondere un vademecum con i consigli della Polizia per le vittime e i genitori.

"Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste - spiegano gli esperti - Non bisogna vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. A quella età si è curiosi e inesperti e spesso le persone che fanno queste cose sono criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi; non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui si viene contattati, ma fare gli screen shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell'estorsore; fare una segnalazione sul nostro portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto. E poi, parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia".

Le avvertenze per madri e padri: "Se ai propri figli capita, non bisogna giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti impulsivi. Ascoltare quanto i figli raccontano, acquisire con calma tutte le informazioni e rassicurarli; procurarsi gli screen shot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia". Anche ai genitori la Polizia postale consiglia di non cancellare immagini o profili social e di egnalare subito cosa sta accadendo. 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it