Sui gravi problemi della sanità territoriale e dell'ospedale San Francesco di Nuoro, che questa estate per la carenza di personale ha dovuto chiudere interi reparti, scende in campo anche la Confindustria della Sardegna centrale. Il presidente Giovanni Bitti chiede "uno scatto di orgoglio" e un'azione congiunta per individuare eventuali reponsabilità. "Sappiamo - spiega - che la crisi della sanità pubblica è un problema più vasto di carattere regionale ma il tracollo dell'assistenza ospedaliera e sanitaria nella Sardegna centrale fa ancor più rabbia perché colpisce un territorio svantaggiato".
Bitti rcorda - e dà sostegno - l'iniziativa di questi giorni di 117 medici del San Francesco, firmatari di un esposto in Procura in cui denunciano l'impossibilità di garantire i livelli minimi di assistenza. Gli industriali del centro Sardegna appoggiano anche la presa dei posizione dei sindaci del territorio, pronti ad azioni eclatanti in difesa della sanità pubblica.
Non solo salute. "Da tempo - sottolinea il presidente di Confindustria - sono in campo altre rivendicazioni e altri dossier per lo sviluppo, di cui come categoria dobbiamo farci carico nella massima unità e con uno scatto di orgoglio che deve arrivare anche delle istituzioni per salvaguardare il futuro della Sardegna centrale ormai in pieno declino. Dossier strategici sul tavolo da decenni - denuncia - dalla sanità ai trasporti, dove è tutto fermo, con la provincia di Nuoro che rischia di perdere i fondi del Pnrr".
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