Sardegna

Crack Unità: Soru rinviato a giudizio a Roma

Processo fissato al 13 febbraio del 2023

Redazione Ansa

Il gup di Roma ha rinviato a giudizio l'imprenditore Renato Soru, ex governatore della Sardegna, ed altri nell'ambito del procedimento relativo al fallimento del quotidiano l'Unità. Il processo è stato fissato al prossimo 13 febbraio. Nei confronti di Soru ed altri l'accusa è di bancarotta per distrazione e per dissipazione. Soru, difeso dall'avvocato Fabio Pili, compare nel procedimento per il suo ruolo di socio svolto dal 2008 al 2015 in relazione alla gestione del quotidiano.

SORU, ADDOLORATO MA DIMOSTRERO' LA MIA INNOCENZA - "Come nelle altre occasioni, anche in questo caso mi difenderò nel processo, addolorato per questa ulteriore prova che negli ultimi vent'anni ho dovuto subire. Tuttavia, sono certo che la mia assoluta innocenza verrà ancora una volta riconosciuta". Lo dichiara Renato Soru, patron di Tiscali, ex governatore della Sardegna e già europarlamentare del Pd, dopo la notizia del suo rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Roma sul fallimento del quotidiano L'Unità.

"Oggi - scrive Soru nella sua dichiarazione - sono stato rinviato a giudizio dal giudice delle udienze preliminari di Roma per contestazioni di fatti risalenti a più di otto anni fa, collegate alle vicenda del concordato preventivo de L'Unità. Nonostante sia consapevole del fatto che il Gup non entra nel merito delle accuse ma valuta solo se il processo debba essere celebrato, la decisione mi ha molto sorpreso".

"Sono stato assurdamente accusato - prosegue l'imprenditore - di distrazione di denari, ma io nel salvataggio di questo storico giornale ho solo investito in più riprese ingenti risorse finanziarie (purtroppo senza successo), e mai ho avuto indietro a qualsiasi titolo nemmeno un euro o qualsiasi altro beneficio. Come nelle altre occasioni - conclude Soru - anche in questo caso mi difenderò nel processo, addolorato per questa ulteriore prova che negli ultimi vent'anni ho dovuto subire. Tuttavia, sono certo che la mia assoluta innocenza verrà ancora una volta riconosciuta".

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