La Portovesme srl conferma il percorso tracciato per la fermata della linea produttiva del piombo da novembre a marzo nella fonderia di San Gavino e dell'impianto Kss diel Sulcis, a causa del caro energia. In altre parole il decreto sull'Energy Release, che avrebbe dovuto dare una boccata d'ossigeno alle aziende energivore, in particolare quelle sarde i siciliane, non risponderebbe alle esigenze della fabbrica controllata dal gruppo Glencore.
Nel caso di un accordo l'azienda potrebbe essere disponibile a riavviare tutta la linea del piombo e nel frattempo iniziare il revamping degli impianti verso le nuove produzioni. Secondo quanto appreso, infatti, la Portovesme srl ha confermato lo studio avviato verso le materie prime - nichel e litio - per le batterie del futuro.
Le organizzazioni sindacali hanno respinto il ricorso alla Cig e per domani alle 8 ai cancelli della fabbrica a Portovesme (Portoscuso) hanno convocato un'assemblea dei lavoratori dala quale potrebbe scaturire la proclamazione dello sciopero tra lunedì e martedì con una marcia su Cagliari.
"La riunione di oggi potrebbe essere l'avvio di un percorso - dice Emanuele Madeddu della Filctem Cgil - il tema centrale è quello dell'energia e serve un impegno della Regione e del nuovo governo per trovare soluzioni anche mutuando alcune risposte già note sul territorio. Ora bisogna pensare ad un percorso che possa garantire l'occupazione e la transizione tra le produzioni".
Portovesme srl: accordo bilaterale per evitare stop e cig
Azienda conferma fermata linea piombo,"Energy Realese non basta"