Gli studenti del Liceo classico Giorgio Asproni di Nuoro si vestono a lutto per le donne iraniane, in occasione del flash mob che si è svolto oggi davanti alla scuola in via Dante. Un'iniziativa in collaborazione con il Museo Man e con le donne di Fidapa, sulla scia di "Una ciocca per la vita", altra iniziativa del museo nuorese per raccogliere ciocche di capelli tagliate simbolicamente in risposta alla morte in carcere di Mahsa Amini, la 22enne iraniana arrestata per non aver indossato correttamente il velo, e da inviare poi all'ambasciata iraniana a Roma.
Studentesse e studenti in occasione del flash mob hanno tagliato e consegnato le loro ciocche con l'obiettivo di sensibilizzare i giovani alla conoscenza dei fatti che negano diritti e libertà. Una ragazza, Ottavia Salvietti, ha indossato il costume tipico di Nuoro e ha simbolicamente tolto il velo dal capo e riproposto il taglio della ciocca di capelli al grido di "donna vita libertà", parole scandite anche in greco, francese, inglese e spagnolo.
"L'iniziativa - ha spiegato - nasce in generale per difendere i diritti di tutte le donne, ma con lo spunto forte arrivato in seguito alla tragedia di Mahsa Amini. Per lei e per tutte le vittime dei diritti negati ho tolto la benda bianca dell'abito tradizionale, come simbolo di libertà. Perché indossare o togliere il velo deve essere un atto libero non imposto. Non si può massacrare e uccidere una ragazza perché indossa male il velo, tutte dobbiamo essere libere di esprimerci come meglio vogliamo".