Rischiano di non poter spendere oltre 81 milioni di euro a causa della burocrazia, di procedure vecchie, strumenti non idonei e responsabilità non chiare tra assessorati, agenzie regionali ed enti locali. Sono i Gal della Sardegna in allarme da anni per la mancanza di risposte sui piani di azione e pronti alla mobilitazione. "I Gal rappresentano, nella strategia regionale, - ha spiegato Renzo Ibba, presidente di Assogal e sindaco di Morgongiori in un incontro con la stampa - gli organismi preposti a governare e a partecipare allo sviluppo delle zone interne della Sardegna, sono vere e proprie agenzie di sviluppo".
E, ha aggiunto Ibba, "non rispondono a interessi di tipo privatistico, né a gruppi di interessi e categorie, ma costruiscono azioni che si rivolgono a interessi collettivi e integrati che riguardano 283 Comuni e una popolazione di circa 550mila abitanti: per questo, e non solo, il loro finanziamento è determinato oggi da un regolamento comunitario del 2013".
Per i rappresentanti di questi organismi, "nonostante i regolamenti comunitari continuino a considerare i Gal tra i pochi organismi intermedi in grado di attuare politiche di sviluppo, i loro piani di azione stentano a raggiungere un buon livello di spesa". Nessuna risposta dalla politica regionale.
"Ma - chiariscono i responsabili - se questo silenzio rischia di impedire la spesa degli 81 milioni attribuita ai 17 Gal sardi nell'attuale programmazione 2014-2022, nessun tavolo di concertazione è stato aperto ai Gal per il nuovo settennato di programmazione, contrariamente a quanto stabilito dal Piano strategico nazionale e dalle direttive comunitarie". Senza risposte celeri annunciano una manifestazione di protesta di tutto il mondo rurale sardo che si svolgerà a Cagliari entro novembre.
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