Impresa sfiorata, sconfitta evitata per un pelo, solito pareggio. Tre possibili interpretazioni per il due a due a Frosinone. Di buono c'è che il Cagliari ha fermato la corsa in vetta della capolista e che sono arrivati due gol, i primi in campionato allo Stirpe. Il resto non cambia di una virgola quello che la squadra ha fatto vedere finora: molte ombre nello sviluppo dell'azione anche per il fatto che ancora i big Rog e Nandez non riescono a dare davvero una mano al playmaker è a essere puliti nelle giocate che dovrebbero dare inizio e respiro alla manovra.
Senza appoggi anche i centrali, ieri prima Viola e poi Makoumbu finiscono per essere inghiottiti nel traffico del pressing avversario. I gol in effetti sono arrivati uno da un lancio dalle retrovie, l'altro da un cross nel mucchio. Più cuore che testa. L'azione più bella e lineare è stata annullata dal dal Var: tocco di Makoumbou, dribbling di Lapadula e rete di Pavoletti. Chissà che questa situazione, al di là del nulla di fatto decretato dalla tecnologia, non convinca Liverani a schierare Pavoletti e Lapadula insieme dal primo minuto.
Dall'inferno al paradiso in pochi minuti. E poi di nuovo in purgatorio dopo l'illusione del 3 a 2: il Cagliari in classifica rimane sempre sospeso, a tre punti da playoff e playout. Con una speranza: il campionato è davvero equilibrato come dimostra la sconfitta del Genoa a Perugia. E, con due- tre vittorie di fila, lo scenario puó davvero cambiare.
Sabato arriva a Cagliari il Parma. Ed è la solita gara della possibile svolta. Liverani ottimista: "Avevamo assaporato una vittoria che avrebbe significato -3 dal terzo posto. Poteva essere quella scintilla che a livello mentale e di entusiasmo ci avrebbe aiutato a preparare la partita di sabato con positività. Questo però mi fa capire che basta poco e questo poco dobbiamo cercarlo ogni partita, sperando che quella di sabato sia l'occasione giusta. L'obiettivo è arrivare al 26 dicembre provando a fare più punti possibile".