Sardegna

Calcio: Cagliari, col Parma un altro pari e tanti fischi

Dominio degli ospiti nel primo tempo, 1-1 firmato da Pavoletti

Redazione Ansa

Quinto pareggio consecutivo per un Cagliari che non vince da un mese e mezzo. Con il Parma rischia di perdere, soffre, va sotto di un gol, poi rimedia grazie alla rete di Pavoletti su 'papera' di Chichizola. Ma poi gli manca la furia per vincerla, se non con il gioco, almeno con il cuore.
    E ancora una volta finisce tra i fischi: i tifosi si aspettavano una svolta. E invece è più o meno il solito Cagliari. Molto male nel primo tempo: prima la squadra di Liverani si salva con due parate di Radunovic e con il Var che annulla il vantaggio di Man per fallo di mano.
    Sull'azione apparentemente più innocua arriva la solita distrazione dietro con Barreca che perde il duello aereo con Camara: inevitabile il gol di testa.
    Per il Cagliari, nonostante un Nandez più in palla del solito, poche conclusioni a rete. Non paga la scelta di Liverani di schierare insieme le due punte Lapadula e Pavoletti. L'unico tiro pericoloso, prima del vantaggio ospite, è stato un colpo di testa di Nandez dopo una bella percussione sulla sinistra di Barreca.
    Nella ripresa il bel Parma del primo tempo è un po' scomparso. E il Cagliari ne ha approfittato per prendere più campo. Fortunato il gol con Chichizola scivolato con la palla tra i piedi a due passi dalla linea, bravo comunque Pavoletti a non fallire il suo secondo appuntamento stagionale con il gol. Poi ancora Cagliari sulla scia dell'entusiasmo: Chichizola ha riscattato respingendo con la faccia una semirovesciata di Lapadula. Ma è stato comunque un Cagliari più generoso che lucido. Con il Parma sempre pronto e pericoloso, anche se meno efficace in zona gol rispetto ai primi quarantacinque minuti.
    Inutile anche l'ingresso di Luvumbo per un tridente puro con Lapadula e Pavoletti: il triplice fischio ha fatto ripartire gli altri fischi, quelli dei tifosi che speravano in una svolta.
    Cagliari per ora più vicino - due punti - alla zona playoff. Ma gli altri devono ancora giocare. Con il serio rischio che i playout diventino più vicini della zona promozione. 

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