di Stefano Ambu
Forze fresche per la scuola sarda: arrivano quattrocento nuovi docenti dal concorso straordinario. Ma c'è il rovescio della medaglia che per i supplenti diventa una sorta di roulette russa lavorativa: molti precari dovranno abbandonare la cattedra. Difficile capire quanti: molti dei nuovi immessi rimarranno nella loro sede e non necessariamente sostituiranno chi ha già preso servizio. Decine di docenti, però, diranno addio agli studenti. Il problema è stato sollevato da un docente, Francesco Pes, docente di disegno e storia dell'arte a San Gavino, con una lettera che descrive il probabile scenario dei prossimi giorni.
E propone alternative: "Al momento della firma - spiega - per questi supplenti era difficile immaginare che a pochi giorni dal Natale ed a distanza di ben tre mesi dall'inizio dell'anno scolastico, avrebbero navigato nell'incertezza: in assenza di provvedimenti da parte del Ministero dell'Istruzione e degli USR, il licenziamento potrebbe arrivare a giorni. Tutto ciò determinerà un'interruzione della continuità didattica con conseguenze su più fronti". La proposta: "Perché non far partire l'anno di prova dei vincitori dello straordinario-bis a settembre 2023? Va sottolineato che i docenti vincitori dello straordinario-bis, se già beneficiari di un incarico di supplenza annuale (sino ad agosto 2023) su stessa classe di concorso, possono tenere il loro incarico e svolgere l'anno di prova nella scuola in cui si trovano".
Le conseguenze? "A subire il duro colpo di queste scelte saranno soprattutto gli studenti, che a distanza di tre mesi dall'inizio delle lezioni vedranno avvicendarsi i docenti senza alcuna continuità né stabilità dal punto di vista della loro formazione". E ancora: "L'inserimento a dicembre dei docenti vincitori comporterà, verosimilmente, ulteriori impedimenti: alla luce dei 120 giorni effettivi di didattica previsti per l'anno di prova, sarà loro impossibile assentarsi per malattia".
La replica del direttore scolastico regionale Francesco Feliziani: "Comprendiamo la situazione - spiega all'ANSA - e riconosciamo che non è piacevole. Anche per questo abbiamo cercato delle possibili soluzioni che consentissero ai docenti supplenti di rimanere al loro posto consentendo ai neo immessi in ruolo di proseguire nell'incarico assegnato a inizio anno. Ma la legge è questa. E la situazione era chiara fin dall'inizio: i docenti sapevano che con l'arrivo dei neo immessi in ruolo, sarebbero stati costretti a lasciare il loro posto. Per questo hanno firmato anche una clausola risolutiva. E anche nel nostro sito avevamo specificato in maniera molto chiara quali sarebbero state le regole".