Sardegna

Copagri, Regione affronti subito criticità agro-zootecnia

Attesa per svolta Ue su peste suina

Redazione Ansa

In attesa che oggi da Bruxelles arrivino buone notizie sull'addio all'embargo europeo sulle carni suine della Sardegna per effetto del blocco imposto per la peste suina, la Copagri incalza la Regione affinché affronti "immediatamente le criticità legate agli insostenibili aumenti dei costi di produzione, ascrivibili in larga parte a manovre speculative e al drammatico conflitto russo-ucraino, con la rapida spendita delle risorse messe a disposizione dalla Regione Sardegna a favore dei comparti produttivi".
    Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri, che insieme al direttore regionale Pietro Tandeddu ha partecipato al primo confronto tra le organizzazioni agricole e la neoassessora all'agricoltura Valeria Satta.
    "Un'attenzione particolare dovrà essere poi riservata, in stretta collaborazione con l'assessorato alla sanità, alle numerose problematiche relative alla sanità animale, in considerazione delle varie epizoozie che hanno colpito la zootecnia sarda, quali la blue tongue, la Peste Suina Africana-PSA e la malattia emorragica del cervo", ha aggiunto il presidente, spiegando che su queste e altre questioni "la Copagri è pronta, all'interno di un rinnovato e corretto metodo di concertazione, a collaborare per l'interesse dell'agricoltura".
    "Auspichiamo inoltre una celere definizione del Complemento di Sviluppo Rurale della nuova PAC da accompagnarsi con un finanziamento aggiuntivo di 23 milioni di euro, pari alla differenza tra la vecchia e la nuova programmazione, da appostarsi nella prossima manovra finanziaria 2023-25; tale esigenza è stata già posta all'assessore al bilancio unitamente ad altri aspetti che sarebbe bene discutere anche in sede di assessorato all'agricoltura, prima della definizione della manovra finanziaria", ha aggiunto Patteri.
    "Accanto a tali problemi più urgenti va delineata una chiara strategia che definisca gli obiettivi per costruire una prospettiva per il futuro dell'agricoltura sarda", ha evidenziato Tandeddu, ad avviso del quale "in questo quadro occorre aprire i tavoli di filiera, a partire da quello ovicaprino".

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