Sardegna

Albanese, la mia Gloria smuove sentimenti universali

L'attore firma regia dell'opera di Cilea al Lirico di Cagliari

Antonio Albanese

Redazione Ansa

di Maria Grazia Marilotti

Antonio Albanese si confronta ancora una volta con un'opera lirica. Il popolare attore, creatore e interprete di straordinarie maschere comiche, firma la regia di Gloria, ultimo lavoro di Francesco Cilea, sul podio Francesco Cilluffo. Il nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari apre, il 10 febbraio, la nuova stagione. Un'edizione moderna per una rarità musicale riscoperta dal Lirico che, come tradizione, dà il via al cartellone con opere preziose o mai eseguite.

Un ritorno sul palco cagliaritano per Albanese, dopo il suo applaudito Don Pasquale di Donizetti nel 2021. In Sardegna è da un mese per le prove e di recente ha presentato assieme al regista l'ultimo film di Riccardo Milani, "Grazie Ragazzi" di cui è interprete. Ma ora l'attenzione è tutta per questo nuovo progetto. "Sono rimasto colpito da quest'opera, semi sconosciuta, struggente, impregnata di passione e impeto, sentimenti profondi, intensi, sentimenti universali, gli stessi che muovono l'animo umano", racconta all'ANSA l'artista. C'è il tema di Romeo e Giulietta, in primis l'amore contrastato, in quest'opera rappresentata per la prima volta alla Scala nel 1907 e "diretta da Arturo Toscanini che l'ha amata", ricorda Albanese. Rare poi le esecuzioni, l'ultima nel 1997, all'aperto, al Festival di San Gimignano. E ora viene riproposta in una Fondazione Lirico sinfonica.

"Quando vent'anni fa mi sono avvicinato alla lirica ho scoperto di amarla profondamente - confessa l'attore - è un intenso lavoro di creazione che mi appassiona e in cui metto attenzione e cura. Con il cast e le maestranze si è creata una bella sintonia". Il regista ha scelto un'ambientazione particolare.

"In questo mese ho girato la Sardegna e sono rimasto incantato dal fascino antico, elegante e allo stesso tempo moderno delle sue antiche pietre, nuraghi, pozzi sacri, domus de janas, tombe dei giganti. Ho voluto rendere un omaggio a quest'Isola che mi ospita, creando attorno alla rappresentazione un doppio immaginario, uno legato alla tradizione sarda, alla sua preistoria, alla memoria ancestrale, un altro alla dimensione metafisica, simbolica, sacra. Mi sono quindi ispirato a un luogo senza tempo, evocato, impregnato di una grande spiritualità per dar forma allo spazio scenico".

Uomo di teatro, Antonio Albanese punta ad "una recitazione elegante e adatta al sentimento che Cilea richiede. La voce - spiega - deve essere sostenuta dalle intenzioni giuste. Con il cast stiamo lavorando per creare un rapporto emozionale con il pubblico". Dopo Cagliari, l'attore è atteso a Milano, al teatro degli Arcimboldi dal 23 al 26 febbraio, con "Personaggi". Rivivono sul palco Epifanio, l'Ottimista, il Sommelier, Cetto La Qualunque, Alex Drastico e Perego. "Sono particolarmente orgoglioso di aver creato delle maschere senza tempo, le proteggo come se fossero i miei figli, sono per me tra i lavori più interessanti della mia carriera", rivela. Dalla comicità al melodramma. "Quando lavoro con la lirica - chiarisce - lo faccio con amore vero. Ho già in mente un'altra opera". Il titolo è top secret.

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