"La Fondazione Mont'e Prama è nata con una missione molto precisa: valorizzare i beni archeologici del parco naturale del Sinis e con loro, attraverso i Giganti che sono un grande acceleratore, i beni archeologici di tutta la Sardegna. Forse in questo primo anno lo abbiamo fatto sin troppo e abbiamo attirato molte attenzioni e qualche dispiacere, col senno di poi lo faremmo lo stesso, ma tutto questo lascia una certa amarezza". Lo ha detto Anthony Muroni, presidente della Fondazione, poco prima di entrare nell'Aula del Consiglio regionale dove è cominciata l'audizione della seconda e della quinta commissione in seduta congiunta sulle spese sostenute, in particolare nel 2021 e 2022, per le attività di promozione e comunicazione.
La seduta è uno strascico del dibattito nato in Aula durante la discussione della Finanziaria e sollevato in particolare da Progressisti e M5s. "Quelle spese non sono state richieste dall'assessorato del Turismo - ha precisato Muroni rispondendo alle domande dei giornalisti -, sono state annunciate già nel dicembre 2021. L'assessorato del Turismo - ha chiarito il presidente - spende soldi ogni anno per la promozione turistica, per esempio per i piccoli borghi, per i cammini, e li spendeva anche per l'archeologia".
Nello specifico della manifestazione Archeologika, al centro delle polemiche anche sulla stampa, Muroni ha precisato che è stata fatta anche nel 2021, organizzata allora dalla Camera di commercio di Cagliari alla Fiera, ed è costata la stessa cifra: un milione di euro con gli stessi allestimenti, monitor e cartone compresi". "È un format dell'assessorato del Turismo - ha ribadito - poi quando è nata la Fondazione è stato naturale che si chiedesse a noi di organizzare quel tipo di manifestazione, e l'abbiamo realizzata alla Passeggiata coperta".
Quanto alle polemiche giornalistiche, Muroni non ha risparmiato una battuta: "Finalmente la stampa torna a fare il suo dovere di controllo civico. Mi auguro che lo faccia sempre di più, sono certo che nei prossimi mesi leggeremo tante inchieste di questo tipo su altri enti".
TRE PROGETTI FINANZIATI MA FERMI - "In 48 anni nessuno aveva fatto nulla per il sito archeologico di Mont'e Prama, noi in un anno di attività abbiamo già tre progetti finanziati". Anthony Muroni, prima di entrare nell'Aula del Consiglio regionale, ha rivendicato ed elencato i progetti avviati dalla Fondazione che, ha chiarito, "non si è occupata solo di promozione e valorizzazione, ma da un anno ha già dei progetti per infrastrutture nei siti del parco archeologico del Sinis". "A Tharros non si facevano manutenzioni da 20 anni - ha spiegato - ora stanno partendo i primi cantieri, c'è un bando da 2,5 milioni per l'accessibilità e altri 2 milioni per il centro servizi, con un progetto Pnrr definitivo e approvato dalla Sovrintendenza che andrà in appalto entro l'estate".
"Su Mont'e Prama abbiamo due milioni per tre diversi cantieri, due erano in fase di progettazione, sul terzo c'è un concorso internazionale di idee per la musealizzazione", ha aggiunto. "Tre progetti finanziati e affidati che sono fermi non per responsabilità nostra - ha specificato -: si tratta di un bene monumentale che ha un vincolo assoluto e le procedure per ottenere le autorizzazioni sono abbastanza lunghe". Il nodo per Muroni è la disponibilità dei terreni di proprietà dei privati: "Da un anno e mezzo il ministero dei Beni culturali ha stabilito che quei terreni si possono espropriare - ricorda - ma l'ente locale non è ancora riuscita a farlo. Appena il Comune lo farà potremo cominciare quei lavori".
CHESSA, PER MOSTRA STESSO BUDGET 2021. Oltre due ore di dibattito poi il rinvio a una nuova seduta per questioni di tempo. Nell'aula del Consiglio regionale l'audizione del presidente della Fondazione Mont'e Prama Anthony Muroni, dei due assessori del Bilancio e del Turismo, Giuseppe Fasolino e Gianni Chessa e del direttore generale dell'assessorato della Cultura ha spostato il focus delle spese sull'attività generale della Fondazione Mont'e Prama alla sola Archeologika, voluta e finanziata dall'assessorato regionale del Turismo. "Non ho risposto su ciò che fa la Fondazione - ha precisato Chessa al termine della seduta - che è un ente a partecipazione pubblica ma non risponde all'assessorato, ma sulla parte che riguarda Archeologika, che è cosa diversa a tutta l'attività dell'ente. Archeologika - ha specificato l'assessore - aveva lo stesso budget sia nel 2021 che nel 2022, un milione di euro più l'Iva, che io ho sottoscritto in un atto di indirizzo. Ciò che è stato fatto a Cagliari ha comportato lavori importanti e allestimenti - ha proseguito Chessa - ora la Fondazione dovrà rendicontare agli uffici, si tratta di atti ufficiali e si potranno verificare". Non è d'accordo il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus per il quale "è opinabile che un milione per un'attività come Archeologika, un evento di tre giorni, sia una spesa giusta e in linea con quelli che sono oggi i bisogni della politica culturale della Sardegna", ha precisato. "A prescindere dal fatto che tutti gli attori coinvolti abbiano svolto il loro ruolo in buona fede e osservando tutte le leggi previste - ha aggiunto - ci aspettiamo una gestione della cosa pubblica diversa, orientata magari alla valorizzazione del sito e non all'organizzazione di convegni". Per Chessa "ben venga l'attività di controllo sulla spesa dei fondi pubblici, ma basta con la politica del sospetto - ha sottolineato - chi governa ha diritto di fare delle scelte e noi le stiamo facendo, saranno i sardi a giudicarci". Per il consigliere di opposizione è arrivato il momento che il Consiglio eserciti effettivamente attività di controllo sulle risorse publiche che vengono stanziate proprio dal Consiglio regionale.
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