Venticinque chilometri di costa, dal Poetto a Kal'e Moru: tesori naturalistici presi d'assalto d'estate da migliaia di turisti. C'è un pericolo: il mare è bello e azzurro, ma consuma anno dopo anno importanti pezzi di litorale. È quanto emerge da uno studio elaborato dalla società Kibernetes mediante acquisizioni satellitari attraverso l'innovativo strumento di monitoraggio K-Space.
Il Poetto di Quartu Sant'Elena, ad esempio, perde terreno: il confronto con gli anni Settanta dice che sono spariti 20 metri di arenile. Forse anche perché - dicono gli esperti - non c'è, come una volta, la protezione della pineta. Anche se poi negli ultimi anni si registra una sostanziale stabilità, con qualche perdita di centimetri durante la stagione invernale. Al Margine Rosso, rispetto agli anni Settanta, si registra invece un allargamento in metri quadri dell'arenile nella zona a poche decine di metri dalla "ringhiera".
"Sono dati importanti da utilizzare per la redazione del Pul, strumento indispensabile per spiagge e fascia retrodunale - ha detto in una conferenza stampa il vicesindaco e assessore all'ambiente Tore Sanna - sono punti di partenza per avviare una progettazione per contrastare l'avanzamento del mare". Altri punti critici a Kal'e Moru, Flumini e Capitana. "Importante il peso - ha sottolineato Andrea Dell'Ova di Kibernetes - di fiumi, correnti, cambiamenti climatici, ma anche l'intervento dell'uomo influisce sull'erosione dei litorali. Noi comunque ci limitiamo a fornire dei dati, lo studio della causa merita ulteriori approfondimenti".
Nel caso di Quartu lo studio ha riguardato tutti i 25 chilometri di costa del territorio comunale, suddiviso in 11 ambiti a partire dal Poetto, passando per Foxi, Sa Tiacca, Flumini, Capitana, Is Mortorius, Terra Mala, Cala Regina, Is Canaleddus, Mari Pintau, per finire al confine meridionale di Kal’e Moru. Per ogni area sono stati acquisiti i dati satellitari degli ultimi cinque anni, dal 2018 al 2022, con immagini ad altissima risoluzione a cui è stato associato il livello di marea corrispondente per medesimo periodo di rilevamento, in modo da poter comparare solo dati coerenti fra loro. In più per ogni stagione sono state individuate linee differenti, tenendo conto anche in quel caso delle fisiologiche variazioni degli arenili. Il lavoro è stato poi ulteriormente arricchito con la comparazione per ogni decade a ritroso fino al 1954, mediante dati da geoportale: in questo modo sono stati calcolati i trend, ricavando quali zone sono in progressione, in stabilità o in regressione.
“Il Poetto si presenta in uno stato di sostanziale stabilità negli ultimi 5 anni, ma andando a vedere la stessa linea di costa negli anni 70 del secolo scorso si scopre che nella parte centrale - dove un tempo sorgeva la pineta - c’è stato un arretramento importante, fra i 20 e i 30 metri, mentre si è assistito ad un notevole incremento nella zona finale della spiaggia verso il Margine Rosso - ha aggiunto Dell’Ova -. Altre situazioni in sofferenza sono quelle che vanno dalla zona di Foxi a Flumini fino a Capitana. Infine Kal’e Moru che presenta luci ed ombre: in ampia progressione la prima parte della spiaggia, presenta una situazione di sostanziale stabilità nella fascia centrale per poi andare in sensibile peggioramento nella parte finale, in corrispondenza della foce del locale rio”.
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