Sardegna

Difesa: Sardegna e Corsica alleate contro servitù militari

"Commissionare uno studio sul peso delle basi nelle due Isole"

Redazione Ansa

Il 65 per cento delle servitù militari italiane si trova in Sardegna, in totale trentamila ettari di territorio impegnati dal demanio militare e 80 chilometri di coste non accessibili alle attività turistiche. Ma in totale quanto costano all'Isola le servitù militari, quanto vale la presenza delle basi e quanti sono i ricavi dello Stato per l'affitto dei poligoni sardi agli eserciti di tutto il mondo? Domande che hanno ispirato un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale durante i lavori della Finanziaria e di cui le opposizioni, oggi, hanno sollecitato l'applicazione durante un incontro con la stampa alla presenza di una delegazione di Corsica libera e dei gruppi indipendentisti di Irs, Progres e Torra.

Una battaglia comune con l'Isola gemella, che lo scorso dicembre ha approvato nella sua Assemblea un analogo documento. L'ordine del giorno impegna il presidente della Regione a identificare "un soggetto terzo, internazionalmente autorevole, ufficialmente riconosciuto e di alto prestigio scientifico, al quale commissionare una valutazione indipendente sul peso delle basi militari in Sardegna negli ultimi 50 anni in termini di costi reali, benefici, impatto sociale e ambientale ed eventuale mancato sviluppo economico".

"Vogliamo sapere da governo e ministero della Difesa - ha spiegato il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau - a quanto ammontano i ricavi dello Stato derivanti dall'affitto dei poligoni ad eserciti di tutto il mondo". Il documento, con le firme di 32 consiglieri di tutto l'arco assembleare tranne Fdi e approvato all'unanimità dall'Aula, chiede anche al governatore di riunire la consulta Sardo-Corsa, nata nel 2016 e mai più riunita dopo l'avvio, e di "intraprendere un percorso comune sulla presenza delle basi militari in Sardegna e in Corsica".

"Le due Isole non devono diventare le portaerei del Mediterraneo - ha precisato Petru Antone Tomasi, rappresentante di Corsica libera -, ci sono anche i rischi sanitari non trascurabili". Per il consigliere Francesco Agus (Progressisti) "tutto ci si poteva aspettare da una giunta sardista, tranne che non si occupasse di servitù militari".
   

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