Compariranno davanti al gup del tribunale di Oristano, Marco Mascia, il 12 maggio prossimo i fratelli Rubens e Brian Carta, di 32 e 28 anni, accusati dell'omicidio a scopo di rapina di Tonino Porcu, il 78enne allevatore in pensione pestato e ucciso nella sua abitazione a Ghilarza, la notte tra il 21 e il 22 febbraio 2022. I difensori dei due imputati, Agostinangelo Marras, Marco Spanu e Fabio Messina, hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato e hanno sollevato una eccezione di parziale inutilizzabilità degli atti su cui il gup si è riservato di decidere. Richiesta alla quale si sono opposti il pm Marco De Crescenzo e l'avvocato Luciano Rubattu, che tutela i parenti della vittima, oggi costituitisi parte civile.
Stando alla ricostruzione dell'accusa, i fratelli Carta erano entrati nell'abitazione dell'anziano sfondando una finestra. Dopo aver messo tutto a soqquadro, si erano impossessati di duemila euro nascosti in una scatola. Prima di fuggire, erano stati scoperti dal padrone di casa, che era stato brutalmente aggredito e picchiato a morte. Il corpo era stato trovato il giorno dopo dalla signora delle pulizie e dal nipote.
Nell'abitazione i carabinieri avevano trovato numerose tracce di sangue, poi repertate dagli esperti del Ris. Il cerchio delle indagini si era chiuso attorno ai due fratelli, che conoscevano bene le abitudini di Porcu: la vittima infatti era il proprietario delle mura del bar che gestiva Rubens Carta e gli imputati sapevano che in casa poteva custodire del denaro. Da qui la decisione di rapinarlo. La svolta era arrivata il 9 marzo 2022 - il giorno in cui Ghilarza chiedeva giustizia per Tonino Porcu con una fiaccolata - quando i due vennero arrestati. Rubens in quell'occasione ammise le proprie responsabilità.