Il giudice monocratico del tribunale di Nuoro, Filippo Orani, ha respinto la richiesta di patteggiamento a otto mesi di reclusione presentata dal difensore di Luciano Carroni, 73 anni, sindacalista ed ex vigile urbano, accusato di aver provocato la morte dell'operaio Mario Sini, 66 anni, deceduto nell'aprile di due anni fa mentre effettuava in nero dei lavori di ristrutturazione nell'abitazione dell'imputato.
Il giudice ha così disposto l'apertura del dibattimento con l'ammissione delle prove e aggiornato il processo al 9 maggio prossimo quando sfileranno i primi testi dell'accusa, rappresentata in aula dal pm Riccardo Belfiori. L'avvocato Maurizio Scarparo aveva motivato la richiesta di patteggiamento con l'esigenza di chiudere una vicenda tragica per tutte le parti, con la consapevolezza di risolvere le questioni in altra sede. Il giudice Orani però ha deciso per la non ammissibilità dell'istanza.
Secondo la ricostruzione della procura, Carroni aveva incaricato la vittima di svolgere lavori di manutenzione della canna fumaria, di muratura e tinteggiatura della facciata della sua abitazione a Nuoro nonostante l'operaio fosse privo di qualifica e competenza e non fosse iscritto alla Camera di commercio. Il trabatello utilizzato per l'esecuzione dei lavori era risultato non a norme e all'improvviso si era rovesciato provocando la caduta di Sini da un'altezza di 7 metri: un volo per lui fatale. A Carroni viene contestato il reato di omicidio colposo per aver causato "per negligenza, imprudenza e in violazione della norme contro gli infortuni del lavoro" la morte del 66enne.
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