Sardegna

Punturo (Infn), Lula come Ginevra con l'Einstein Telescope

"Occasione unica anche per radicamento sul territorio"

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 09 MAG - La Sardegna sogna il suo piccolo Cern: Lula può diventare, in piccola scala, come la periferia di Ginevra. Ne sono fortemente convinti i promotori della candidatura italiana, nell'ex miniera di Sos Enattos, per la realizzazione dell'Einstein Telescope, il gigantesco interferometro sotterraneo triangolare per la ricerca delle onde gravitazionali che si sono riuniti oggi a Cagliari in un evento organizzato dal Mur in collaborazione con la Regione Sardegna e l'Istituto nazionale di fisica nucleare.
    "Questa infrastruttura porta con sé uno sviluppo sì scientifico, tecnologico e industriale, ma anche sociale perché determina un radicamento sul territorio di una nuova popolazione: quella di centinaia di scienziati e delle loro famiglie, che avranno nuove esigenze e perciò porteranno uno sviluppo economico e sociale del territorio coinvolto", spiega all'ANSA Michele Punturo, ricercatore della sezione di Perugia dell'Infn e coordinatore scientifico di Etic, il consorzio scientifico che si occuperà degli aspetti legati allo studio delle tecnologie necessarie a ET, all'infrastruttura di calcolo, dalla scienza osservativa alla caratterizzazione dei siti candidati a ospitare l'osservatorio.
    "Lo abbiamo visto in tante altre occasioni, come per il Cern di Ginevra che ha contribuito allo sviluppo di aree che prima non erano così sviluppate - chiarisce - Cambiando scala, più in piccolo, Lula avrà un centro di ricerca avanzato, unico in Europa e nel mondo e che avrà un fortissimo impatto, attraverso uno sviluppo sostenibile che pensa ai nostri figli e alle future generazioni e che lascerà qualcosa di duraturo nel tempo".
    Per il ricercatore a capo del progetto finanziato con 14 milioni di euro del Pnrr, l'Italia ha "abbastanza da temere" nella competizione con il consorzio costituito da Olanda, Belgio e Germania per ospitare il telescopio nella regione del Mosa-Reno, vicino alla città belga di Eupen, "ma nel sito del Nord Europa - precisa Punturo - non c'è lo stesso silenzio sismico e antropico come nel cuore della Sardegna e noi siamo forti dal punto di vista scientifico. Serve, però, la collaborazione della società civile e del livello politico".
    (ANSA).
   

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