E' morta a Cagliari, all'età di 64 anni, la fotografa Daniela Zedda, stroncata da una grave malattia.
Molto nota non solo in Sardegna per i suoi scatti pluripremiati, ha iniziato a collaborare con il quotidiano L'Unione Sarda dal 1983, rivolgendo il suo impegno soprattutto nel fotogiornalismo d'ambito culturale e degli spettacoli.
Sensibilità per il mondo dell'arte, tecnica e istinto psicologico si sono così incontrati in una vasta e stimata produzione ritrattistica, ospitata nel corso degli anni in mostre e pubblicazioni di prestigio in tutta Italia. Al suo attivo diversi ritratti per libri, promozioni editoriali e copertine di cd musicali.
Le sue fotografie sono state pubblicate nei maggiori quotidiani e periodici nazionali quali Il Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, La Repubblica, L'Espresso, Il Manifesto, Musica Jazz, Gioia, Epoca, L'Europeo, Vera, TV Sorrisi e Canzoni, Vogue Casa, Panorama, Abitare, Le Monde, Performing Arts Journal.
Ha collaborato con l'agenzia fotografica Grazia Neri. È stata la fotografa del Festival letterario della Sardegna Isola delle storie di Gavoi e del Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi di Cagliari.
Zedda inoltre ha insegnato al Liceo Artistico di Cagliari e nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Cagliari.
GIULIA GIORNALISTE, 'CI MANCHERAI'. "Le immagini di Cagliari livida e deserta, paralizzata dal Covid; i ritratti delle donne che hanno operato senza sosta e senza risparmio per rendere sopportabile la pandemia: è la testimonianza storica di un'epoca, l'ultimo contributo professionale della nostra amica, collega e socia Daniela Zedda nel libro di Giulia giornaliste Sardegna Un giorno all'improvviso". Inizia così il ricordo che l'associazione Giulia giornaliste fa di Daniela Zedda,. la fotografa cagliaritana scomparsa oggi all'età di 64 anni. "Artista dell'obiettivo, in 40 anni ha ritratto i grandi nomi della musica, del teatro e della letteratura, ma anche della moda; ha contribuito al successo di piccoli eventi che sono cresciuti sino a diventare festival di caratura internazionale. Ha formato, prima con l'esempio professionale e poi con i corsi, molte generazioni di colleghe. Per Giulia è tornata alle origini di fotoreporter. Aveva esordito negli anni Ottanta come prima fotografa donna a occuparsi di cronaca nera. Sempre rispettosa, ben prima delle Carte deontologiche, della dignità delle vittime e dei presunti colpevoli. Il volto sorridente dell'infermiera esausta, il ritratto della rom nella sua baracca, parte essenziale dei racconti delle donne ai tempi del Covid, resteranno nella storia dell'informazione. Con la sobrietà e l'asciuttezza che le erano proprie. Grazie, Daniela, ci mancherai".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it