Sardegna

Cna, tecnologia e innovazione per recuperare 10 punti di Pil

Report individua potenzialità, ma crescita sarà solo dello 0,8%

Redazione Ansa

Numeri. Ma anche l'indicazione di una strada. Se il sistema imprenditoriale della Sardegna riuscisse ad avvicinarsi alla media nazionale investendo sul miglioramento dei processi produttivi, della tecnologia, dell'organizzazione e dei modelli gestionali, l'isola potrebbe recuperare circa 10 punti percentuali di Pil, pari a 3 o 4 miliardi di euro.
    È il dato più evidente che si evince dalla ricerca "Sardegna 2023, scenari strategici per lo sviluppo delle piccole e medie imprese al tempo del Pnrr", presentata oggi a Cagliari dalla Cna Sardegna.
    Introduzione affidata ai Tenores di Neoneli. Poi via alla presentazione del report davanti, tra gli altri, al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e agli assessori regionali Ada Lai (lavoro), Pierluigi Saiu (lavori pubblici), Gianni Chessa (turismo).
    Un lavoro che indica le potenzialità dei settori strategici per il futuro: turismo (potrebbe crescere del 34%), agroindustria (35), costruzioni (42) e trasporti (15). E ancora: secondo la ricerca il sistema delle imprese sarde potrebbe aumentare il proprio valore aggiunto, a parità di costi produttivi e ore lavorate, di circa il 25% se operasse in maniera ottimale. Si tratterebbe di circa 8/9 miliardi di euro di maggiore Pil.
    Non solo: il salto di qualità e il miglioramento tecnologico sarebbero fondamentali anche per sfruttare al meglio le risorse del Pnrr. Dalle speranze alla realtá: le ultime previsioni della Cna per il 2023 indicano per la Sardegna una crescita attesa molto lenta pari al +0,8% (+1,2% la previsione per il Pil italiano).
    "Urgente - hanno spiegato Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna - per non rischiare ritardi sulla spendita delle risorse del Pnrr ridare operatività alla macchina amministrativa regionale, coprendo i vuoti nella direzione tecnica di assessorati strategici e del Centro regionale di programmazione". Esaminato anche lo scenario Pnrr. Le risorse potenzialmente destinate alla Sardegna da quanto risulta dai progetti presentati sono circa 3,6 miliardi, corrispondenti al 2,4% delle risorse pianificate al livello nazionale (149 miliardi): in rapporto alla popolazione si tratta di circa 2.300 euro per abitante, un dato decisamente inferiore alla media delle regioni del sud (3.000 euro) e che posizione l'isola al sestultimo posto nella classifica regionale. Analizzando i dati sui progetti presentati nell'isola emerge come in Sardegna i temi del digitale siano considerati strategici dalle amministrazioni locali. Si tratta, nello specifico, di 1.582 progetti (su 3.620 totali), per una spesa prevista pari a 611 milioni, finalizzati a trainare il processo di modernizzazione del sistema della PA, a favorire la digitalizzazione delle imprese e a promuovere la cultura del digitale nella società. Il loro peso è pari al 17% in termini di importo previsto, un dato che pone l'Isola al terzo posto tra le regioni italiane, alle spalle soltanto di Valle d'Aosta e Molise (in termini numerici il peso è anche maggiore, il 33,3%, un dato inferiore soltanto a quello registrato in Valle d'Aosta).

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