"È necessario un maggiore coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte che riguardano il proprio territorio". Lo ribadiscono i consiglieri regionali del gruppo Alleanza Rossoverde che hanno presentato una proposta di legge che punta "a stimolare la discussione su un tema non più procrastinabile, ovvero quello della pianificazione regionale sulle aree nelle quali poter realizzare i grandi impianti di produzione di energia derivante dalle fonti rinnovabili". La norma prevede anche la moratoria: "In attesa che la Regione si doti di una normativa organica sul tema, tutte le autorizzazioni in corso restino sospese", si legge nel testo.
La proposta di legge modifica le norme che disciplinano il procedimento di autorizzazione per la realizzazione di nuovi impianti, in particolare la legge regionale n. 7 del 2009, "sostanzialmente rendendo vincolante il parere delle amministrazioni comunali nell'iter autorizzatorio per l'installazione dei nuovi impianti di energia rinnovabile", spiegano gli esponenti di opposizione.
"Siamo convinti dell'importanza della transizione energetica ma anche - precisa Diego Loi, primo firmatario della proposta presentata assieme ai consiglieri Lai, Caddeo, Piu, Cocco e Orrù - della assoluta necessità di tutelare una delle risorse più importanti che abbiamo in Sardegna, ovvero la natura e il paesaggio. In tal senso crediamo che le comunità che abitano i nostri territori debbano avere il giusto peso nel processo decisionale di autorizzazione di questi impianti che generano indubbiamente profonde trasformazioni del territorio. Non a caso in questo periodo si moltiplicano le manifestazioni di forte contrarietà in diversi territori della Sardegna".
"Siamo consapevoli - ammettono i consiglieri rosso verdi - che la proposta di legge intervenga sulla prerogativa legislativa del Governo centrale, ma crediamo possa essere da stimolo per l'elaborazione di un nuovo piano energetico regionale e per l'individuazione delle aree idonee e non idonee alla installazione dei nuovi impianti".
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