Sardegna

Sei mesi per radioterapia a Nuoro, per la Asl 'un malinteso'

Azienda annuncia azioni legali, 'prendiamo in carico tutti'

Redazione Ansa

(ANSA) - NUORO, 06 SET - Nessun documento falso, ma solo una comunicazione di un medico della radioterapia del San Francesco di Nuoro, fatta su richiesta di un paziente, dopo che gli era stato detto che la lista d'attesa per la terapia oncologica per un tumore alla prostata era di circa 6 mesi. E' questa, in sintesi, la posizione della Asl di Nuoro sul caso mediatico sollevato da due assistenti sociali del comune di Fonni dopo una lettera data a un paziente nella quale veniva invitato a rivolgersi fuori regione. L'azienda non ci sta e rilancia annunciando "azioni legali contro ignoti per il danno di immagine subìto".
    "L'azienda non invita nessuno ad andare fuori ma prende in carico e accompagna il paziente in tutte le fasi del processo di cure attraverso il Centro accoglienza servizi (Cas) - precisa il manager Paolo Cannas - Sono stati fatti degli errori dal servizio di Radioterapia nello stilare un documento che hanno prodotto il malinteso: il paziente quando gli è stata comunicata la lista d'attesa di sei mesi, accettabile secondo i protocolli per il suo tipo di tumore, ha comunicato di volersi andare a curare all'ospedale Sant'Andrea di Roma, ma non su nostro suggerimento".
    Il manager ha precisato che in Sardegna c'è una difficoltà con le liste d'attesa per via del fermo a due acceleratori lineari all'ospedale Brutzu di Cagliari che si stanno riconvertendo in macchine più moderne, cosa che sta rallentando le cure. "Siamo rimasti sconvolti dal rilievo mediatico dato alla notizia ma noi siamo sempre pronti a prendere in carico tutti e a evitare i disguidi - ha sottolineato il direttore della Radioterapia Medica Alessandro Carai - C'è stato un disguido per cui ci scusiamo ma noi, pur essendo in pochi, riusciamo a dare risposte a pazienti che vengono da tutta l'Isola". (ANSA).
   

L'ordine delle assistenti sociali 'rispondano a persone' 


"Ogni giorno, ascoltiamo le persone e cerchiamo soluzioni. Ogni giorno, nel rispetto della privacy e della deontologia professionale. Noi non facciamo conferenze stampa, ma cerchiamo di far arrivare a chi è più in alto - e dispone e decide - le richieste di chi al servizio sociale si è rivolto. Chi oggi accusa le assistenti sociali, chi chiede collaborazione, chi arriva addirittura a denunciarci - ci difenderemo - risponda con i fatti. Non a noi, ma alle persone, ai malati, ai sardi che come ogni cittadino italiano hanno diritto alla sanità pubblica e a servizi sociali adeguati". Lo afferma in una nota la presidente del consiglio regionale dell'Ordine degli assistenti sociali Sardegna Milena Piazza sul caso dei sei mesi di attesa per la radioterapia. "Le assistenti sociali di Fonni, come tutte le altre colleghe, hanno agito con professionalità e umanità, nel rispetto delle regole - aggiunge - Questo hanno fatto, inviando una nota all'assessore competente di quanto avevano appreso sulle liste di attesa per la cura del cancro. Per questo e per il loro impegno quotidiano l'ordine nazionale e regionale è al loro fianco".

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