Gli studenti sardi che tornano a scuola sono complessivamente 182.171.
Tasto dolente è sempre quello del sostegno per gli studenti disabili: i docenti specializzati sono pochi rispetto alle esigenze. E non ci saranno gli educatori: "Ogni anno il servizio di assistenza specialistica scolastica non ha inizio con la ripresa delle lezioni - si legge in una protesta appello del Comitato Diritti Educatori/Educatrici Professionali Sardegna - ma diverse settimane (a volte mesi) più tardi. Gli alunni fruitori del servizio rimangono senza il supporto della figura educativa, con il rischio di non essere inseriti in classe, venendo così meno il diritto all'istruzione come strumento per il pieno sviluppo della persona umana".
Dall'Ufficio scolastico arrivano i migliori auguri a tutte le componenti (dirigenti personale amministrativo, docenti, alunni) del mondo della scuola. Ma alla Giusy Devinu in via Meilogu a Cagliari c'è qualche problema: "Mi raccontano i genitori - spiega il consigliere comunale Pd Fabrizio Marcello - che da circa due settimane i cassonetti sono stati incendiati, i bambini non possono uscire nel cortile sia per i lavori, sia per i rifiuti". Pronta un'interrogazione. Non in classe, ma in assemblea civica. "Fa male vedere che i nostri figli vengano accolti in questo modo".
Futuro non roseo per l'istruzione nelle zone interne: previsti per il prossimo anno dieci tagli di autonomie scolastiche nel Nuorese. L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi: i sindaci sono giá sul piede di guerra. Prima richiesta: rivedere le regole sui numeri degli studenti per l'ottenimento dell'autonomia. Anche perché gli eventuali accorpamenti costringerebbero le famiglie e gli studenti a viaggi quotidiani per andare a scuola.
I 182mila studenti sardi tornano in aula ma non mancano i disagi
Problemi per agibilità edifici e per sostegno ed educatori