Sardegna

Dl Sud: Fasolino (Sardegna), 'no a Zes unica del Mezzogiorno'

L'assessore in audizione in commissione Bilancio della Camera

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 04 OTT - Alla Sardegna non piacciono alcuni aspetti del decreto Sud: in particolare la Zes unica del Mezzogiorno. Lo ha detto ai parlamentari della commissione Bilancio di Montecitorio, l'assessore regionale della Programmazione e vice presidente della Giunta, Giuseppe Fasolino, sentito questa mattina in audizione in rappresentanza del governatore Christian Solinas e insieme ai presidenti di altre regioni del sud come Michele Emiliano (Puglia), Marco Marsilio (Abruzzo) o Vincenzo De Luca (Campania).
    "Analizzando il decreto abbiamo notato alcuni aspetti che potrebbero danneggiare le regioni", ha detto senza mezzi termini l'esponente della giunta sarda di centrodestra. In particolare Fasolino si concentra su due aspetti: la modifica del controllo della spesa per l'Fsc 2021-2027 e la Pes unica per il Mezzogiorno. Sulle modifiche tecniche del controllo della spesa delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione, "condividiamo l'obiettivo di dare certezza all'attuazione di queste risorse - ha sottolineato l'assessore -, ma la modifica del meccanismo di controllo che agisce sul cronoprogramma, può portare a definizanziare alcuni progetti in una fase delicata".
    Fasolino ha chiarito che "la Regione è comunque vincolata al pagamento ai beneficiari di quelle risorse, causando da un lato si perdono risorse sull'Fsc e dall'altro si costringe la regione a impegnare risorse del bilancio per compensare questa perdita".
    Anche sulle Zes l'assessore sardo "condivide l'obiettivo di avere una strategia nazionale più generale, rispetto a quella di una Regione, ma questo compromette la nostra condizione di insularità, con interventi calati dall'alto che non sembrano rispettare il nuovo principio inserito in Costituzione".
    "Sulle Zes - ha riportato Fasolino ai commissari - utilizzando risorse del bilancio regionale, abbiamo fatto vari interventi che ci hanno portato a monitorare le esigenze degli imprenditori, a mappare il territorio regionale e portare avanti un pianto strategico generale che insieme a quelle delle Zes mette in campo anche altre risorse, in una visione generale della strategia di sviluppo". (ANSA).
   

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