Sardegna

Regionali 2024, si stringe il cerchio sulle candidature

Vertice centrodestra oggi a Roma, domani tavolo centrosinistra

Redazione Ansa

(di Marzia Piga) (ANSA) - CAGLIARI, 05 OTT - Si inizia a stringere il cerchio intorno ad alcuni nomi che in entrambi gli schieramenti sono considerati papabili come candidati alla presidenza della Regione nella corsa elettorale del 2024. Il centrodestra sceglie a Roma: oggi alle 17 è in programma un incontro sulle elezioni amministrative con i rappresentanti nazionali dei tre partiti più forti dell'alleanza, Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia.
    Ma non ci saranno i big Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani: delegati Francesco Lollobrigida, Roberto Calderoli e Maurizio Gasparri. Segno che potrebbe non essere un incontro risolutivo.
    Se la ricandidatura dell'uscente Christian Solinas sembra sempre più in bilico, nonostante l'endorsement della Lega e di Salvini in persona e con alcuni veti di qualche alleato, non è così certo che il nome alternativo spetti a Fratelli d'Italia e sia quello dell'attuale sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
    "A oggi tutto può ancora succedere" è la frase ricorrente di alcuni esponenti del centrodestra. A volere la palla potrebbe essere Forza Italia, nonostante a livello nazionale abbiano già la candidatura in Piemonte. E se sono Pietro Pittalis e Settimo Nizzi a puntare alla guida della coalizione, in casa azzurra c'è anche Alessandra Zedda, forte della sua esperienza ai vertici della Regione, che se non riuscisse a giocare la partita regionale potrebbe spuntarla per una candidatura al Comune di Cagliari.
    Sul fronte opposto il nuovo appuntamento con la coalizione di centrosinistra è per domani pomeriggio. L'incontro segue la riunione della direzione del Pd di lunedì scorso in cui i Dem hanno scelto la linea sul metodo: pronti a sacrificare le primarie se gli alleati lo chiederanno ancora. A non volere le consultazioni per la scelta del nome è il M5s che ha in tasca la proposta di Alessandra Todde, che sarebbe gradita anche al Pd che in questo momento non punta i piedi, perché consapevole della maggiore forza elettorale dei pentastellati.
    Ma tra gli alleati sono i Progressisti a mettere i paletti: nessun nome frutto di accordi romani, il candidato lo sceglie il tavolo e non è obbligatorio che sia lo stesso deciso da Pd e M5s. A questo punto conta il peso che insieme avranno le altre piccole forze della coalizione, che unite potrebbero fare da ago della bilancia nella scelta.
    A scombinare i piani potrebbero, però, essere anche gli outsider, come Renato Soru, che aveva chiesto le primarie con l'intenzione di parteciparvi o Graziano Milia, sindaco di Quartu, che prosegue il suo tour di presentazione del libro in tutta l'Isola: entrambi starebbero valutando la possibilità di costruire delle liste. (ANSA).
   

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