Sardegna

Donne e uomini sfruttati, in 300 salvati da suore della Carità

Bilancio degli ultimi 20 anni in Sardegna progetto Elen Joy

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 07 OTT - Accolti nel progetto "Elen Joy Sardegna" dedicato alle vittime di tratta e grave sfruttamento: per oltre 200 donne e 39 uomini negli ultimi 20 anni la vita è cambiata. A loro si aggiungono i minori stranieri non accompagnati: sono complessivamente 279 le persone che, grazie alla Congregazione delle Figlie della Carità, hanno riscoperto il lavoro regolare, gli affetti, un'esistenza finalmente tranquilla. Ventotto le nazionalità: 191 donne nigeriane provenienti dallo sfruttamento sessuale su strada, 14 dalla Romania, 11 uomini dal Pakistan vittime di sfruttamento lavorativo.
    Proprio la Congregazione delle Figlie della Carità stamattina ha presentato i risultati di un impegno - iniziato nel 2003 con la prima partecipazione al bando nazionale emanato dal Dipartimento per le Pari Opportunità per contrastare la tratta degli esseri umani. "Ma la prima accoglienza - dice suor Caterina Bua, legale rappresentante e responsabile del progetto - risale al 1997, quando la Congregazione, benché non ancora strutturata per accogliere questa 'nuova povertà', decide di stare accanto a queste persone sfruttate". In questi anni il progetto Elen Joy - dal nome della prima donna salvata dallo sfruttamento sessuale - ha potenziato la sua organizzazione: conta attualmente 20 professionisti (educatori, pedagogisti, psicologi, mediatori culturali).
    "Nell'area accoglienza - dice Francesca Pitzalis coordinatrice del progetto - molte donne in gravidanza o con bambino, un fenomeno oggi di nuovo all'attenzione della rete antitratta: in questi anni sono stati accolti 52 bambini con le loro mamme, per lo più neonati o nella fascia d'età 0/3 anni»".
    In riferimento alla prostituzione sessuale su strada gli operatori del progetto distinguono tra pre e post pandemia da Covid. "Attualmente le presenze su strada - dice Valentina Sanna, referente area contatto ed emersione - raggiungono una media approssimativa di 15-18 donne cisgender (persona nella quale collimano il sesso biologico e l'identità di genere, ndr) su Cagliari e 6-10 donne cisgender e donne transgender nel territorio di Sassari. Riguardo la prostituzione su strada, a fronte di una media di 50 uscite totali delle unità di strada - rispettivamente 30 e 20 per il territorio di Cagliari e Sassari - le nazionalità incontrate sono principalmente nigeriana, romena, colombiana, scarsamente rappresentate quella cinese, dominicana. Nella prostituzione indoor, la rappresentazione è nettamente più varia, abbracciando molti stati del Sud America: Colombia, Brasile (sopra tutti), Est Europa (Romania in particolare) mentre scompare completamente la presenza delle donne provenienti dall'Africa sub-sahariana (secondo le indagini effettuate dall'équipe di contatto)".
    Secondo il report in Sardegna lo sfruttamento lavorativo riguarda agricoltura, con il fenomeno del caporalato, allevamento e pastorizia, il terziario con un'alta concentrazione nell'ambito della ristorazione e turistico.
    (ANSA).
   

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