Sardegna

Piantedosi, 'Sardegna non è terra di mafia,inchiesta all'inizio'

Il ministro dopo i 31 arresti per associazione di stampo mafioso

Redazione Ansa

"L'attenzione è massima per la Sardegna sulle infiltrazioni mafiose, ma ciò a prescindere da questa inchiesta che è in una fase iniziale e vediamo come si svilupperà: esprimerei doverosa cautela". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a Cagliari, a margine del Comitato di sicurezza pubblica, rispondendo ai giornalisti sulla maxi inchiesta della Dda del capoluogo sardo che ipotizza nell'Isola l'esistenza di una associazione di stampo mafioso con intrecci tra la criminalità orgolese riconducibile a Graziano Mesina, la politica e le istituzioni.

 "Questo è un territorio che per sua struttura sociale è stato sempre finora refrattario al fenomeno mafioso come l'abbiamo visto in altri contesti. Non è privo, però - ha precisato il ministro - di fenomeni come il narco traffico, alcune forme violente di criminalità che impongono di mantenersi sempre a un livello di attenzione massima". "Allerta tale - ha chiarito - da far sì che questa forma dì criminalità debba essere tenuta fuori da un contesto che non ha tra le sue tradizioni la mafia".

L'inchiesta della Dda di Cagliari è culminata nei giorni scorsi in un blitz dei carabinieri del Ros nel quale sono state arrestate 31 persone, 13 in carcere e 18 ai domiciliari. Spiccano i nomi dell'ex assessora regionale dell'Agricoltura Gabriella Murgia e di Tomaso Gerolamo Cocco, primario della terapia del dolore all'ospedale Marino di Cagliari, indicati dagli inquirenti come il punto di congiunzione tra i gruppi criminali e le istituzioni. 
   

Migranti e spaccio a Cagliari, il ministro annuncia rinforzi di polizia

Le intimidazioni agli amministratori locali, gli assalti ai furgoni portavalori, il traffico di stupefacenti e l'ingente produzione di marijuana, oltre alla malamovida e alla corruzione. Sono tutti gli aspetti trattati questa mattina durante la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Cagliari Giuseppe De Matteis con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il sindaco della città metropolitana di Cagliari e i vertici locali delle forze dell'ordine.

"Abbiamo fatto una disanima dei problemi della Sardegna, un'analisi molto serena sulle situazioni - ha spiegato il ministro - Ho assicurato al sindaco Paolo Truzzu la massima attenzione su Cagliari e i rinforzi delle forze di polizia. Confido di tornare entro qualche mese e di ragionare anche di qualche risultato tangibile prodotto da questa rinnovata attenzione che il governo sta mettendo".

Il primo cittadino di Cagliari, però, è preoccupato. "Ho fatto presente al ministro che, per quanto riguarda l'immigrazione e l'accoglienza sul territorio sardo e sulla città, la situazione è arrivata a livello di saturazione - ha riferito Truzzu - siamo in oggettiva e grossa difficoltà. Contrariamente a quello che succede in altre regioni dove c'è un flusso e ci si può spostare liberamente, chi arriva in Sardegna rimane qua e molto spesso diventa un elemento utile per chi si dedica allo spaccio di droga".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it