(ANSA) - CAGLIARI, 19 OTT - Negli ultimi dieci anni in
Sardegna sono sparite 250 edicole, oltre due al mese. È la
denuncia di Fenagi, l'associazione dei giornalai di
Confesercenti basata su un'indagine condotta sui dati
Unioncamere.
A pesare sulle rivendite giornali - spiega l'organizzazione -
è la crisi dei quotidiani cartacei, innescata dalla concorrenza
dell'informazione online. Ma i nuovi canali digitali di vendita
hanno messo in crisi, spiega Confesercenti, anche le vendite di
collaterali dei quotidiani e altri prodotti, dai dvd alle
figurine, passando per bustine giocattolo e cartoline.
Una lunga crisi che ha subito una netta accelerazione negli
ultimi anni: si è passati dalle 42 nuove iscrizioni del 2015
alle 7 del 2022. Il risultato? Una progressiva desertificazione
culturale - denuncia l'organizzazione - perché le edicole
svolgono un ruolo importante come presidio culturale in molte
comunità e contribuiscono alla promozione della lettura.
"Nonostante la crisi del settore sia in atto ormai da più di
dieci anni, sono mancati interventi organici e strutturali per
sostenere le edicole- afferma Roberto Bolognese presidente
Confesercenti Sardegna -. La rete ha un futuro e un'utilità. Le
edicole sono punti vendita di prossimità per definizione: se
vogliamo che questi punti di accesso a prodotti e servizi
continuino ad esistere, serve un intervento ad hoc, una legge
dedicata che affronti la questione in tutti i suoi aspetti.
Servono anche interventi fiscali, dalla gratuità del suolo
pubblico a misure a favore del ricambio generazionale della
rete, con sconti contributivi per i giovani che aprono nuove
attività e agevolazioni per chi investe in nuovi servizi".
(ANSA).
Crisi delle edicole, nell'Isola chiuse 250 in dieci anni
La denuncia di Confesercenti, 'è desertificazione culturale'