Sardegna

Il talento dei fratelli Melis rivive in una mostra a Cagliari

Da sabato l'arte dei pionieri della ceramica al Palazzo di Città

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 20 OTT - Pionieri della grande tradizione della ceramica d'arte nell'Isola, Melkiorre, Federico e Pino Melis sono stati insieme alla sorella Olimpia tra le figure più interessanti e significative del panorama artistico e culturale della Sardegna nella prima metà del Novecento. Una mostra celebra ora le loro intuizioni e il loro talento. S'intitola "I Fratelli Melis. Una famiglia d'arte nell'isola dei colori" la retrospettiva curata da Giorgio Pellegrini ospitata al Palazzo di Città di Cagliari dal 21 ottobre fino al 28 gennaio.
    Il percorso espositivo comprende dipinti, opere grafiche, ceramiche dei tre fratelli accanto ai preziosi ricami a filet di Olimpia: un'occasione per riscoprire l'opera multiforme di una famiglia che ha lasciato un'impronta significativa nel campo delle arti applicate, in particolare rinnovando forme e stili della produzione ceramica, ma anche nell'illustrazione e nel design. La lunga attività di Melkiorre in terra di Libia, tra gli anni Trenta e Quaranta del ventesimo secolo, offre inoltre un suggestivo legame con la storia dell'Africa italiana.
    "La mostra - spiega il curatore Pellegrini - vuole essere un omaggio vibrante a tutti gli artigiani di Sardegna, in un momento storico delicato, in cui questo nostro prezioso patrimonio è in bilico tra la domanda potenzialmente enorme del turismo di massa e il pericolo di sparire, ingoiato da un mercato omologante. L'esempio dei fratelli Melis, della loro cultura figurativa, felicemente divisa tra modernità e tradizione, della loro tenace vitalità creativa, si impone dunque come modello per valorizzare l'immagine dell'Isola sulla scena globale".
    Per il sindaco Paolo Truzzi, "il lavoro dei fratelli Melis ha offerto un contributo fondamentale soprattutto nell'arte della ceramica, portando una ventata di rinnovamento e reinterpretando della nostra tradizione in chiave contemporanea". (ANSA).
   

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