La Cassazione ha confermato l'ergastolo nei confronti di Niveo Batzella, cagliaritano di 67 anni, accusato dell'omicidio di Sergio Tronci, l'operaio della Vesuvius Italia di Assemini picchiato a sangue, legato col fil di ferro e bruciato vivo nel bagagliaio della sua auto nelle campagne di Ortacesus, in provincia di Cagliari, nel 2004. L'uomo viene anche interdetto dai pubblici uffici e perde la potestà genitoriale.
I giudici della Corte Suprema hanno dichiarato inammissibile il ricorso dell'avvocato difensore dell'imputato, Riccardo Floris, confermando la massima pena inflitta in appello. La sentenza diventa quindi definitiva. Confermate tutte i risarcimenti alle parti civili: 150.000 euro a favore della moglie della vittima, Maria Maddalena Mameli, e 100.000 a testa per i figli Alessandra e Andrea Tronci, tutti rappresentati dall'avvocato Federico Delitala. La sentenza della Corte di Cassazione è stata pronunciata ieri, proprio nel giorno in cui la vittima avrebbe compiuto 72 anni. Per Batzella è il secondo ergastolo: lo sta scontando per l'omicidio di Gianluca Carta, il titolare di un night sequestrato e ucciso la notte del 18 maggio 2011 con un colpo di fucile al collo.alla periferia di Sestu.
Stando alla ricostruzione processuale, nella notte fra il 28 e il 29 febbraio 2004, Sergio Tronci, 52 anni, fu picchiato, incaprettato e bruciato vivo nel bagagliaio della sua auto, poi trovata da un gruppo di forestali. L'operaio teneva i cavalli di Batzella e avrebbe anche avuto una relazione con la compagna del boss, a capo di una banda che poi negli anni avrebbe commesso altri reati. Tronci era stato attirato in una trappola, picchiato a sangue e ucciso col fuoco. A risolvere il giallo fu la pm Rossana Allieri con i carabinieri che otto anni dopo l'omicidio riaprirono le indagini
Leggi l'articolo completo su ANSA.it