Sardegna

Fotovoltaico su capannoni, coprirebbe 55% del fabbisogno imprese

Proposta di Confartigianato, 16 milioni di mq per 1.904 GWh

Tetto fotovoltaico nell'ufficio postale di Selargius

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 27 OTT - Utilizzare i quasi 16 milioni di metri quadrati sui tetti dei capannoni artigianali e industriali della Sardegna per installare pannelli fotovoltaici per produrre energia rinnovabile senza consumare terreni utili alle produzioni. Una superficie, grande come 2. 212 campi da calcio, per una potenza installabile di 1.284 MW pari ad una produzione di 1.904 GWh, che porterebbe a soddisfare il 55% dei consumi elettrici del settore produttivo sardo, passando da un peso del 26% delle rinnovabili sulla produzione elettrica sarda a un peso del 40%.
    Gli investimenti sarebbero pari a 23 milioni di euro all'anno e i posti di lavoro creati sarebbero 8.748 in fase di costruzione e installazione e 357 a regime per gestioni e manutenzioni. E' questo, in sintesi, ciò che è emerso dalla presentazione dello studio di Confartigianato Imprese Sardegna, realizzato in collaborazione con la società SmartLand, dal titolo "Potenzialità dell'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni nelle aree produttive presenti in Sardegna", in occasione di una iniziativa regionale svoltasi a Cagliari e organizzata per la "Settimana per l'Energia e la Sostenibilità di Confartigianato Imprese Sostenibili", "La nostra è una idea seria, concreta, innovativa e ambiziosa per offrire soluzioni alle imprese per non farle più dipendere dalle oscillazioni del mercato - ha affermato Maria Amelia Lai, presidente regionale di Confartigianato - significherebbe anche coprire il fabbisogno energetico delle attività produttive e raggiungere l'autonomia energetica; conti alla mano le nostre aziende potrebbero migliorare la loro competitività. Inoltre - ha aggiunto - ricoprire i tetti dei capannoni industriali e artigianali con sistemi fotovoltaici per produrre energia avrebbe anche il risvolto positivo di non dover consumare suolo.
    Ma bisogna ridurre drasticamente la burocrazia che, ad esempio, ostacola l'installazione di impianti rinnovabili per imprese e privati ed è necessario sbloccare gli incentivi, come quelli per favorire l'autoproduzione di energia".
    La Sardegna ha una produzione energetica in surplus rispetto alle esigenze regionali, garantendo in questo modo l'alimentazione di altre regioni (Lazio e Corsica in primis), ma oltre il 71% della produzione è da fonti non rinnovabili e solo il 17% da fotovoltaico. L'obiettivo nazionale e regionale al 2030 è incrementare la produzione da fonti rinnovabili in Sardegna di 6,2 GW. L'isola oggi produce 13.395 GWh di produzione lorda e ne consuma 8.112, ma solo 3.443 GWh è prodotto da fonti rinnovabili, con una produzione per autoconsumo limitata al 3,4% sul totale, rispetto ad una media nazionale del 10,2%. (ANSA).
   

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