(ANSA) - CAGLIARI, 31 OTT - Frenata estiva per il mercato
regionale degli appalti pubblici, che però nei primi 8 mesi
dell'anno fa registrare un record storico superando l'intero e
pur eccezionale 2022 (1,76 miliardi). Tra gennaio e agosto 2023
il mercato degli appalti per lavori pubblici in regione è
quantificato in 550 gare per un importo complessivo pari a 1,9
miliardi di euro, quantità in crescita rispettivamente in
termini numerici del 40% e in valore del 10% rispetto al periodo
corrispondente del 2022.
In questo modo la Sardegna si colloca in quarta posizione
nella classifica delle regioni italiane che hanno incrementato i
livelli di spesa più del 40% rispetto al periodo corrispondente
del 2022.
"Il quadro generale è ancora straordinariamente positivo -
commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente
segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna
Costruzioni -, ma i dati più recenti mostrano alcuni segnali di
allarme legati, è vero, a fattori contingenti, ovvero il
necessario adeguamento delle stazioni appaltanti alle novità
introdotte dal nuovo codice degli appalti. In particolare, alla
qualificazione, richiesta per poter appaltare opere pubbliche di
importo superiore a 500mila euro (e per acquistare beni e
servizi sopra i 140mila euro), senza la quale non viene
rilasciato il Cig. Si tratta di un nuovo adempimento che
richiederà del tempo per essere recepito, e che si aggiunge ad
alcuni nodi critici, come quello dell'effettiva sostenibilità di
progetti definiti in base a prezziari ben più bassi rispetto a
quelli attuali, la difficoltà di reperimento di materiali e
manodopera, la complessità attuativa dei progetti del Pnrr, con
il carico della serrata tempistica prevista per non perdere le
eccezionali opportunità di finanziamento. Tutti nodi che
risultano particolarmente gravosi per i soggetti meno
strutturati". (ANSA).
Record appalti nell'Isola ma con una frenata estiva nel 2023
Report Cna, 1,9 miliardi di euro +10% sui valori del 2022