Sardegna

Blitz pescatori Sulcis davanti poligono Teulada per indennizzi

Sit-in ai cancelli, subito pagamento fermo pesca esercitazioni

Redazione Ansa

Con un massimo di 225 giornate a terra per le esercitazioni militari nelle acque antistanti il poligono di Teulada, il secondo più grande in Italia, i pescatori di Sant'Anna Arresi e Teulada, nel Sulcis, sono quelli che ricevono i maggiori indennizzi per il fermo delle imbarcazioni. L'anno scorso - complice la situazione internazionale - le esercitazioni si sono susseguite con maggiore frequenza e il ristoro avrebbe dovuto essere pagato al 100% per entrambe le marinerie. Mentre, però, a Teulada il rimborso 2022 è arrivato al 77%, a Sant'Anna Arresi ci si è fermati sotto il 40%.

Così è esploso il malcontento degli operatori della pesca che lamentano una "disparità di trattamento". Un centinaio di pescatori, con un blitz di prima mattina, ha simbolicamente occupato la piazzola davanti all'ingresso principale del poligono militare di Teulada, con bandiere della Uila, per chiedere che i ristori 2022 vengano pagati dal ministero della Difesa entro novembre. Il termine è perentorio perché alla fine del mese chiuderà la tesoreria dello Stato e la restante parte dei fondi potrebbe slittare al 2024.

"Noi di Sant'Anna Arresi siamo i pescatori più danneggiati dall'attività del poligono eppure siamo quelli che si ritrovano con un taglio più evidente nei ristori - denuncia Luciano Marica della Uila - Per noi, come anche per altre marinerie della costa occidentale della Sardegna, è arrivato solo il 33% di indennizzi, mentre a Teulada si è arrivati al 77% e il resto arriverà entro l'anno. Addirittura a Sant'Antioco, Carloforte e Portoscuso il 100%. Questa disparità di trattamento deve essere superata subito perché i Comuni hanno tempo sino al 14 dicembre per pagare i ristori". La vertenza sugli indennizzi non è nuova ed è ricominciata a fine settembre, quando il pagamento si è inceppato a causa di un blocco ai conti correnti del ministero della Difesa pignorati dai creditori del dicastero su ordine del giudice.

Ora che la questione burocratica è stata superata, le risorse sono state ripartite con una modalità che non piace ai pescatori. Ma loro si dicono "fiduciosi che da Roma arrivino presto le risposte attese". Il messaggio è stato recapitato dal rappresentante della Uila e dalla sindaca di Sant'Anna Arresi Anna Maria Teresa Diana, al ministero attraverso i vertici del Poligono, un'area militare che insiste su 7.200 ettari di terreno, cui si sommano i 75.000 ettari di servitù militari con zone di restrizione dello spazio aereo e zone interdette alla navigazione. Quelle nelle quali non possono pescare le due marinerie quando i militari sono in campo con le esercitazioni.

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