Sardegna

Maria Stuarda di Schiller apre la Grande prosa del Cedac

Elisabetta Pozzi e Laura Marinoni interpretano le due regine

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 23 NOV - Un duello tra regine apre la Grande Prosa del Cedac a Cagliari: Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi sono le protagoniste di Maria Stuarda di Friedrich Schiller. Lo spettacolo è in cartellone dal 29 novembre al 3 dicembre al Teatro Massimo nella messinscena firmata da Davide Livermore.
    Le due celebri attrici, grandi interpreti del teatro italiano, si alternano nei ruoli di Elisabetta d'Inghilterra e Maria, sovrana di Scozia, imprigionata per 19 anni dalla cugina e rivale e infine messa a morte con l'accusa di tradimento, entrambe vestite da Dolce & Gabbana.
    Con loro un'affiatata compagnia formata da Gaia Aprea, Linda Gennari, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi e Sax Nicosia, oltre alla cantautrice Giua, autrice delle musiche insieme con Mario Conte. "Elisabetta e Maria sono due facce del potere e del femminile - dice all'ANSA Elisabetta Pozzi - sono due grandi regine, una sul trono, l'altra già da tempo prigioniera, messa in catene dalla rivale e si riflettono l'una nell'altra. Elisabetta ha rinunciato a sposarsi, scegliendo il potere, è una donna in bilico tra il dovere e l'amore e dopo la morte di Maria alla fine si spacca. Maria ha un fascino straordinario, è una donna bellissima, molto colta, ha già avuto tre mariti e cede costantemente alla tentazione".
    Maria Stuarda alla fine risulterà vincitrice: alla morte di Elisabetta, salirà sul trono d'Inghilterra Giacomo, figlio della rivale. "La mia Maria e la mia Elisabetta sono nate contemporaneamente - racconta Laura Marinoni - sono due figure femminili molto ambigue, Elisabetta è una donna tormentata, piena di ombre e ironia, voleva essere ricordata come la regina vergine. Maria è una grande seduttrice, dotata di cultura e fascino, cresciuta in Francia: la immagino una creatura più spirituale, ha dovuto tuffarsi nella sua fede per poter vivere in carcere, anche pensando di essere ricordata per sempre come una specie di santa".
    Nel meccanismo immaginato da Livermore, ogni sera una piuma decide quale ruolo interpreteranno le due attrici: "è un'esperienza meravigliosa, che avevo già sperimentata con Maddalena Crippa ne "L'attesa - dice ancora Pozzi - ti mette in una tensione speciale, è come guardare te stessa nell'altra: per me è una scommessa, una sfida, un divertimento straordinario".
    Per Marinoni "lo spettacolo è un continuo travaso di emozioni, e un grande esercizio di stile: è un po' come essere sull'orlo di un precipizio". (ANSA).
   

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