(ANSA) - SASSARI, 24 NOV - "La donazione di sangue è sempre
un gesto utile perché ognuno di noi potrebbe avere necessità di
essere trasfuso ad esempio a causa di un incidente o di un
ricovero ospedaliero. Io dono sangue da tanti anni perché in
Sardegna è una problematica seria".
Dopo l'Istituto tecnico S. Ruju e l'Istituto G.M. Angioy che
qualche settimana fa ha visto protagonisti studenti e insegnanti
che hanno donato 70 sacche di sangue, è sceso in campo
l'Istituto professionale per i servizi di enogastronomia e
ospitalità (Ipsar). Convincere i giovani alla donazione in modo
da garantire un ricambio generazionale è l'obiettivo più
importante della campagna di sensibilizzazione portata avanti
dall'Avis e dall'Aou di Sassari attraverso il progetto "A scuola
con l'Avis".
L'auditorium di via Donizetti era gremito di studenti che
hanno seguito la conferenza a cui hanno partecipato il direttore
del centro trasfusionale dell'Aou di Sassari, Pietro Manca, le
volontarie dell'Avis e Viviana Cotza, referente dell'Admo
(associazione donatori di midollo osseo).
Un'emergenza quotidiana. Avere scorte di sangue significa
salvare la vita a pazienti che devono affrontare interventi
chirurgici complessi, che soffrono di malattie ematiche o sono
talassemici.
"Occorre incrementare le donazioni per avvicinarci
all'autosufficienza. Avere disponibilità di sangue significa
poter trattare le persone che, ad esempio, arrivano al Pronto
soccorso in condizioni critiche», ha dichiarato Manca.
"Donare è facile, veloce e indolore. Possono donare persone
di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Bastano solo 10 minuti del
proprio tempo per compiere questo gesto volontario, gratuito ma
fondamentale per salvare vite", hanno affermato Sara Dettori e
Mirella Baccoli, volontarie dell'Avis.
Durante l'iniziativa si è parlato anche di donazione delle
cellule staminali. (ANSA).
Sangue, studenti Alberghiero Sassari a lezione di generosità
Prosegue l'iniziative nelle scuole della AOU con Avis e Admo