Non è ancora fuori pericolo, ma l'operazione è andata bene e i medici sono ottimisti. Lo studente di 15 anni accoltellato da un compagno 14enne ieri nel primo pomeriggio fuori dall'istituto superiore Sergio Atzeni di Capoterra, è tenuto in coma farmacologico nel reparto di Cardioanestesia dell'ospedale Brotzu di Cagliari, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico per l'applicazione di uno stent a una arteria del collo lesionata dal fendente. Le sue condizioni sono stazionarie ed è in miglioramento.
Il 15enne che lo ha aggredito ha trascorso la prima notte nel carcere minorile di Quartucciu, dove è stato trasferito con l'accusa di tentato omicidio. "Il mio assistito è molto provato e scosso. E' una tragedia per tutti i protagonisti di questa vicenda", ha detto all'ANSA l'avvocato Piergiorgio Piroddi che lo difende e che ieri era con lui nella caserma di Capoterra, mentre i carabinieri lo sentivano per ricostruire quanto accaduto all'esterno della scuola. Anche oggi gli investigatori dell'Arma hanno ascoltato studenti e docenti del Sergio Atzeni, per individuare un possibile movente. L'ipotesi che si è fatta avanti è quella del bullismo, ma non all'interno della scuola. "Non abbiamo nessun elemento che avvalori questa congettura - ha spiegato il preside Maurizio Pibiri - In passato per altri casi avevamo ricevuto segnalazioni ed eravamo intervenuti. In questa occasione invece non abbiamo avuto alcun segnale. Gli stessi compagni di classe dei ragazzi coinvolti sono molto colpiti dalla vicenda".
Lo conferma anche il direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Sardegna, Francesco Feliziani, che questa mattina ha incontrato studenti e docenti: "All'interno della scuola non è emerso nulla di precedente che possa aver innescato quanto è poi accaduto. Sono stati organizzati degli incontri con i ragazzi e ho partecipato a uno di questi. Non sono emersi elementi legati ad atti di bullismo all'interno dell'istituto. I due ragazzi - ha sottolineato il provveditore - erano ben integrati e le due classi che frequentavano non avevano contatti tra di loro".
E' quindi possibile che eventuali attriti, se ci sono stati, siano avvenuti all'esterno della scuola, sul bus o alla fermata dove poi è avvenuto l'accoltellamento. C'è anche l'ipotesi che screzi e insulti siano stati pubblicati sui social o in qualche chat degli studenti. "Sui social spesso avvengono scontri che solo dopo molto tempo noi veniamo a sapere - ha chiarito il dirigente scolastico dell'Atzeni -. Noi organizziamo incontri e parliamo con i ragazzi di questi temi, cerchiamo di educarli alla vita reale che è fatta di condivisione. Poi avvengono questi episodi che ci lasciano sconvolti".
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