Sardegna

Sequestrato dai Nas stabilimento abusivo di pane 'guttiau'

In capannone prodotti non tracciati, lubrificanti e sporcizia

Redazione Ansa

(ANSA) - NUORO, 18 DIC - Uno stabilimento abusivo di produzione, confezionamento e commercializzazione di "pane carasau e guttiau" è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Nas di Sassari. Il titolare è stato denunciato per frode in commercio e dovrà pagare una sanzione amministrativa di 7. 500 euro.
    Il blitz è scattato al termine di una articolata serie di verifiche sulla commercializzazione e sulla rintracciabilità di diverse confezioni di pane guttiau in vendita un esercizio commerciale della Gallura con etichette non conformi e quindi sequestrate. In particolare i militari hanno accertato che nelle etichette del pane sequestrato risultava indicata una località diversa rispetto alla reale ubicazione del sito di produzione che si trovava in provincia di Nuoro. Lo stabilimento era stato, inoltre, ricavato nel seminterrato di un capannone industriale in disuso, in un ampio locale, "privo di qualsiasi requisito igienico-sanitario e strutturale", spiegano i carabinieri. L'i venivano eseguite tutte le fasi di produzione del "guttiau" sino al confezionamento e allo stoccaggio del prodotto finito e di pane carasau di provenienza sconosciuta. Inoltre è stato scoperto un deposito di "un cospicuo quantitativo di prodotti di origine animale (quali formaggi e salumi), molti dei quali privi di etichettatura, di documentazione commerciale accompagnatoria e di paste alimentari anonime".
    All'interno dell'attività abusiva, completamente sconosciuta all'autorità sanitaria, anche imballaggi di cartone rovesciati l'uno sull'altro, numerosi fusti di olio lubrificante per autotrazione (250 litri) a diretto contatto con le "linee di produzione" del pane guttiau, polvere, illuminazione appena sufficiente ("durante le attività di verifica si è dovuto far ricorso all'utilizzo di torce"), svariate decine di recipienti plastici vuoti ("di olio di sansa di olive e olio di semi per frittura"), prodotti chimici quali cartucce di silicone aperte, lubrificanti ed altri, posizionati sull'area di lavorazione.
    Anche l'impianto elettrico risultava costituito da cavi volanti e prolunghe; non erano presenti lavandini o servizi igienici e vi erano frigoriferi e congelatori a pozzetto, con diffusa sporcizia e con all'interno alimenti di origine animale (formaggi e salumi vari) con insetti, vivi e morti e larve.
    (ANSA).
   

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