(ANSA) - CAGLIARI, 22 DIC - "Il futuro della Sardegna dipende
dalla capacità di crescita di tutti i territori. Nessuno deve
rimanere indietro".
"Ora più che mai servono competenza, autorevolezza e serietà
- aggiunge Confindustria - Le imprese non chiedono programmi
faraonici destinati a restare lettera morta quanto piuttosto che
siano ascoltate le loro esigenze, che siano individuate le
priorità e soprattutto che si faccia capire come si intendono
affrontare i principali nodi strutturali".
L'associazione degli industriali sottolinea che la prossima
campagna elettorale "non può non tener conto di quanto sta
accadendo e dei processi involutivi in atto, con numeri da
malato cronico e che non possono lasciare indifferenti. Il Pil
regionale fermo nel 2023 allo 0,2% (a fronte di un + 0,7%
Italia, +0,8 centro Nord e +0,4 Mezzogiorno) conferma una
fotografia impietosa dello stato di salute della nostra isola,
ultima in Italia - stigmatizza - Un dato che è da allarme rosso,
soprattutto se unito a quelli sull'emigrazione giovanile e sullo
spopolamento di intensità doppia nelle aree interne. È evidente
che tali dinamiche sono fortemente legate alla bassa crescita e
al calo demografico registrati nelle aree interne che mettono il
freno all'intera regione".
Anche alla luce dei numeri ben descritti nell'ultimo rapporto
Svimez, il tema della coesione economica e sociale "è per noi la
priorità delle priorità", osserva Confindustria che chiede
"politiche di lungo respiro e investimenti che facciano
ripartire le aree meno competitive come la Sardegna centrale. Le
risorse ci sono, come dimostra peraltro l'avanzo di quasi 3
miliardi di euro registrato nel 2022 nelle casse della nostra
Regione a statuto speciale" (ANSA).
Regionali '24: Confindustria, ridurre gap economici e sociali
Appello alla responsabilità partiti anche su scelta candidati