Il Natale a tavola sarà, per lo più, in casa, con familiari, parenti o amici. I menu della cena della vigilia e del pranzo del 25, pur con la crisi che morde, è nel segno delle preziose tradizioni alimentari, ma non mancheranno le portate sfiziose e innovative.
Da nord al sud della Sardegna è un trionfo di gusti e piatti tipici. Alcune voci raccolte davanti ai banconi dei mercati cagliaritani raccontano di un cenone con "brodo d'agnello con fregula o pastina fatta a mano", ancora "fregula ai frutti di mare". In tanti opteranno per il classico agnello o maialetto arrosto. In fila davanti al bancone del pesce vengono fuori i menu natalizi. "Porterò a tavola gamberoni locali, orata al forno con patate e pomodorini. Per l'antipasto vado sul classico pecorino, salsiccia, olive, ma anche bottarga a fettine con carciofi o finocchi e moscardini alla diavola".
Tra i piatti tipici natalizi a Carloforte, terra dello chef Luigi Pomata, ci sono stoccafisso con i pinoli e l'agnello o pesce in umido da zuppa. A San Sperate, dove resiste l'usanza di donare arance e limoni ai meno abbienti, o ai pochi che non producevano direttamente, per il dolce trionfano gateau e pardule.
"Il Natale a Sassari porta a tavola tra le numerose ricette tipiche, anche le lumache, la cordula o coratella - sottolinea lo chef stellato Francesco Stara - tra le verdure il cavolfiore la fa da padrone".
A Oliena, il menù lo detta la tradizione. "Primi piatti a base di pasta fresca fatta a mano, per le seconde portate la scelta è tra maialetto e agnello. Poi ancora, cordula e trattalia. E per finire frutta secca di proprietà, ovvero, fichi secchi con mandorle e mele cotogne arrosto sotto il fuoco", racconta Vincenzo Palimodde.
Da un centro all'altro è un trionfo di piatti sfiziosi. A Sennori tra i piatti principe c'è l'agnello in umido con le olive, ma prima gnocchetti al sugo di pomodoro e pecorino. "E chi vuole finire in bellezza uva sotto spirito, prugne secche in bagno di saba e un goccio di abbardente", racconta Michele Soggia.
Non mancano i consigli degli chef per un pranzo o una cena natalizia all'insegna del buon gusto. "Consiglierei di attenerci alle nostre tradizioni e alla qualità della materia prima senza voler strafare - suggerisce Italo Bassi dello stellato Confusion di Porto Cervo - per la vigilia un bel piatto di cozze alla marinara e per il giorno di Natale tortellini in brodo".
Salvatore Camedda dello stellato Somu di Baja Sardinia propone "Tortelli ripieni di galletto salvia, composta di zucca e mela arrosto".
Per Roberto Serra di Armidda di Abbasanta il percorso parte dai ravioli di ricotta e spinaci freschi, agnello a cassola e pecorino semistagionato. La nuorese Marina Ravarotto propone un piatto del Sarcidano Barbagia di Seulo, spizzulus di Orroli al ragù.
Claudio Sadler di Gusto by Sadler di San Teodoro, altro stellato, ha in mente "un buon piatto di cappelletti, con una farcitura a piacere, sia in brodo che condito con burro bianco, grana e se potete un poco di tartufo nero pregiato, il piatto forte anche del mio pranzo di Natale".
Per una food experience peruviana lo chef di Colonial, Carlos Estrada, suggerisce "polpo croccante glassato al teriyaki su purè di patate al tartufo (olio), chimichurri e pico de gallo".
Il Natale a tavola coi piatti tipici di ogni realtà dell'Isola
Da sud a nord fra tradizione e sfiziosità. I consigli degli chef