(ANSA) - CAGLIARI, 27 DIC - La delibera e il relativo
allegato sono stati approvati il 22 dicembre scorso e non sono
ancora stati pubblicati sul sito della Regione. Ma le bozze
circolate stanno già creando malumori tra i sindaci e sindacati.
Si tratta del nuovo provvedimento che programma la rete
scolastica e l'offerta formativa per l'anno 2024/2025.
Un'approvazione preliminare che deve passare al vaglio della
commissione cultura del Consiglio, dove ci si attende una nuova
battaglia in piena campagna elettorale per le regionali.
Secondo la bozza che circola in queste ore complessivamente
sparirebbero 45 autonomie scolastiche: per lo più accorpamenti
di istituti che faranno capo ad un unico dirigente scolastico
che dovrà coordinare il lavoro di più scuole. A Cagliari
dovrebbero sparire le storiche denominazioni della scuola
Alfieri, Tuveri e Colombo: la prima nuova denominazione è quello
dell'Istituto Comprensivo "Satta Spano De Amicis - Alfieri
Conservatorio". Poi ci sarà la "Randaccio - Tuveri Don Milani -
Colombo" e quindi la scuola "Giovanni Lilliu - Via Stoccolma".
"In Sardegna di tutto abbiamo bisogno eccetto che di una
riduzione dei servizi scolastici e dei presidi territoriali. La
Giunta regionale, in attuazione della normativa nazionale, ha
fatto ciò che sapevamo avrebbe fatto a legislazione vigente:
chiudere 45 autonomie scolastiche con l'unica differenza che ora
sappiamo quali sono - dice Emiliano Deiana su Fb -Il 28
dicembre, nell'ottica della leale collaborazione istituzionale,
presenteremo ancora una volta il nostro testo, asciugato da
qualche 'orpello da sognatori', e chiederemo con forza al
Consiglio regionale di discuterlo, emendarlo senza snaturarne il
senso, ed approvarlo. Altrimenti non sarà solo colpa del Governo
nazionale se chiuderanno 45 autonomie scolastiche, ma anche del
Consiglio regionale della Sardegna".
"Non solo questa giunta regionale non ha alzato la testa
davanti alle imposizioni del governo nazionale ma l'ha persino
abbassata stilando un piano di dimensionamento peggiore delle
più nefaste previsioni - dicono il segretario della Cgil
Sardegna Fausto Durante insieme alla segretaria confederale
Francesca Nurra e alla segretaria regionale della Flc Cgil
Emanuela Valurta - Nel tentativo maldestro di difendersi
l'assessore Biancareddu ammette i tagli e dice che non si tratta
di chiusure ma questo è un alibi per far passare accorpamenti
decisi arbitrariamente fra scuole lontane che renderanno
impraticabile la frequenza degli alunni in aree che già mostrano
i segni di un diffuso disagio sociale ed economico. Alla prova
dei fatti, gli interessi della scuola sarda sono messi in ultimo
piano mentre altre logiche sembrano prevalere". (ANSA).
Addio 45 autonomie scolastiche, sindaci e sindacati sugli scudi
Delibera regionale del 22 dicembre ma dovrà passare in Consiglio