(ANSA) - ORISTANO, 28 DIC - Sarà eseguita l'autopsia sul
corpo di Stefano Dal Corso, il detenuto romano di 42 anni
trovato morto il 12 ottobre del 2022 in una cella del carcere di
Massama, alle porte di Oristano. In un primo tempo il caso era
stato chiuso come un suicidio per impiccagione, ma è stato
riaperto a settembre grazie alle rivelazioni della moglie di un
detenuto raccolte da Marisa Dal Corso, sorella della vittima.
La novità annunciata nel tardo pomeriggio in una conferenza
stampa a Roma convocata dalla famiglia e dall'avvocata che la
assiste, Armida Decina, è che ora la Procura indaga per omicidio
volontario al momento contro ignoti. "Ce l'abbiamo fatta, ci
hanno detto sì all'autopsia - commenta con l'ANSA la sorella
Marisa - Speriamo adesso che si arrivi alla verità sulla morte
di Stefano, quella che abbiamo sempre sostenuto, e cioè che è
stato ucciso. In questo modo potremmo chiudere finalmente questa
terribile vicenda".
Per ben sette volte l'avvocata Decina aveva chiesto, senza
successo, che si svolgesse l'esame sul corpo di Stefano. Adesso
la procura di Oristano ha deciso per gli accertamenti
necroscopici e il prossimo 4 gennaio affiderà l'incarico al
medico legale Roberto Demontis. L'autopsia sarà eseguita a Roma
dove si trova attualmentela salma. La famiglia avrà i suoi
consulenti: il medico legale Claudio Buccelli, l'ematologa
forense Gelsomina Mansueto e l'esperto tossicologico Ciro di
Nuzio.
La svolta è arrivata nelle ultime settimane con le
rivelazioni di supertestimone, raccolte anche queste da Marisa
Dal Corso e depositate in procura. Si tratta di un agente della
polizia penitenziaria secondo il quale Stefano è stato ucciso
perché aveva sorpreso due agenti durante un rapporto sessuale.
Il detenuto sarebbero quindi stato portato in una cella e ucciso
a manganellate, poi colpito con una spranga per provocare la
rottura dell'osso del collo e simulare il suicidio. (ANSA).
Detenuto morto a Oristano, la Procura autorizza l'autopsia
Cambia fascicolo caso Dal Corso,s'indaga per omicidio volontario